Fernando Botero, la grazia leggera dei corpi pieni. I segreti di un artista che reinventò la figura umana
Cultura martedì 19 settembre 2017 ore 14:29
L’archeologia ricostruita prima del 3D
Visita al giardino e alla sezione etrusca del Museo archeologico di Firenze, esempio di musealizzazione all’aria aperta, con tombe etrusche a tumulo
FIRENZE — Un modo scoprire il giardino del museo archeologico, un luogo che alla fine dell’800 l’allora direttore Luigi Milani pensò di allestire mostrando i luoghi di provenienza dei reperti conservati nel museo.
Furono così ricostruiti diversi esempi di tombe etrusche, a tumulo, scavate nella roccia, a dado, a pozzetto e i semplici sarcofagi, in una sorta di museo en-plein-air.
Alcune tombe furono letteralmente smontate nelle necropoli di provenienza (in luoghi spesso difficili da raggiungere e all’epoca afflitti dalla malaria) e rimontate a Firenze; altre furono invece ricostruite ex-novo, come la tomba Inghirami di Volterra, scoperta intatta nel 1861 e riproposta con le urne originali che documentano gli usi funerari di una famiglia volterrana lungo sei generazioni della sua storia, dalla fine del IV al II secolo a.C. Seguirà la visita alle sale della sezione etrusca.
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