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Imprese & Professioni lunedì 27 aprile 2020 ore 15:18

​Il cacciatore delle perdite occulte d'acqua senza demolizioni grazie alla tecnologia

A Firenze un idraulico figlio d'arte ha deciso di sfruttare sensori e scanner per effettuare la ricerca mirata delle perdite d'acqua e ridurre gli interventi sulla muratura 



FIRENZE — Le perdite idriche rappresentano una delle maggiori fonti di stress, comportano infatti spese ingenti dovute ai consumi e agli interventi di riparazione che richiedono una demolizione degli ambienti, senza contare i danni arrecati agli altri condomini che mettono a rischio i rapporti di buon vicinato. 

Se la perdita è occulta la preoccupazione aumenta perché tutto inizia da una bolletta salatissima che tiene conto della perdita protratta nel tempo, una notizia che arriva del tutto inaspettata e richiede l'immediata ricerca del punto di rottura. 

Perdite idriche occulte: chi può risolverle?

Daniele Bonanno, 39 anni, idraulico figlio d'arte originario degli Stati Uniti da alcuni anni opera nel centro di Firenze ed è specializzato proprio nella ricerca delle perdite d'acqua occulte senza demolizioni. La sua prerogativa è quella di aver adottato, nella sua quotidiana attività di idraulico, strumenti altamente tecnologici e di precisione: "Sono un libero professionista - racconta Daniele - e mi occupo di assistenza idraulica a domicilio su impianti termici, idrici, sanitari, rubinetterie, tubazioni e scarichi, ma negli ultimi tempi mi sono specializzato nelle ricerche delle perdite occulte perché i clienti mi contattavano dopo aver ricevuto bollette dal costo elevato e mi chiedevano di indagare per capire se ci fossero perdite".

I consumi sono spesso il campanello di allarme per valutare lo stato di salute della propria abitazione, dell'ufficio o dell'azienda. Solo tenendo sotto controllo i consumi è infatti possibile verificare la presenza di perdite che possono però verificarsi in modo del tutto inatteso e con costi esorbitanti come spiega anche il Codacons che più volte si è occupato della materia: "di solito le perdite di questo tipo vengono rilevate con notevole ritardo (in occasione delle letture periodiche dei contatori) e dunque l’utente se ne accorge solamente quando si trova in fattura un importo astronomico da pagare". Il primo pensiero è chiudere il contatore ma poi occorre affidarsi ad un tecnico che sia in grado di identificare il problema nel minore tempo possibile e con la spesa più ragionevole. 

Come trovare perdite occulte d'acqua

"La ricerca delle perdite - spiega Daniele - si avvale oggi di un metodo non invasivo che non necessita di demolizioni ed avviene attraverso una indagine termografica ad infrarossi, con una termocamera che evidenzia la mappatura delle tubazioni e della zona di perdita anche se si trova sotto al pavimento o dietro un muro. La localizzazione avviene anche con l'uso del geofono che amplifica i rumori di fondo sulla frequenza generata dalla perdita e con specifici filtri, permette una localizzazione grafica con un istogramma che isola la frequenza del rumore di perdita dalle interferenze ambientali, individuando la posizione della perdita. Poter individuare il punto di rottura della rete limita enormemente i costi di demolizione che incidono maggiormente sul costo della riparazione".

Sopralluoghi e saggi possono durare anche giorni se c'è la necessità di intervenire sulle pareti seguendo l'andamento della rete, in questo caso i rapporti con il vicinato rischiano di deteriorarsi a causa del rumore dovuto ai lavori ed alla necessità di recarsi più volte nelle altrui abitazioni oltre che nelle parti comuni dell'edificio. Sono molte le cause civili che nascono a causa di lavori dovuti alle perdite, ne sanno qualcosa gli amministratori condominiali che oltre ad aprire le pratiche presso le assicurazioni si trovano a dover gestire il logorarsi dei rapporti di vicinato.
Le reti idrauliche delle grandi città sono soggette a numerose perdite, sia a livello stradale che all'interno delle singole unità abitative secondo i  dati Istat aggiornati al 2018 "Poco meno della metà del volume di acqua prelevata alla fonte (circa il 47,9 per cento) non raggiunge gli utenti finali a causa delle dispersioni idriche dalle reti di adduzione e distribuzione".


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