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Attualità giovedì 07 novembre 2019 ore 18:20

Gli effetti collaterali del turismo su Firenze

La presenza di turisti e le conseguenze sociali, ambientali e lavorative sono state al centro di un convegno con un paragone tra Firenze e Venezia



FIRENZE — La Cgil di Venezia e la Cgil di Firenze hanno aperto un confronto sul tema del turismo nelle città d'arte con un convegno organizzato nella Camera del lavoro di Borgo Greci a Firenze dal titolo “Città d’arte nel turismo massificato: Firenze e Venezia - Un lavoro di qualità per un turismo consapevole e rispettoso”. Le due Camere del lavoro hanno stilato un decalogo per chiedere interventi mirati sugli affitti turistici, sulla gestione dei flussi e sul mercato del lavoro puntando l'attenzione sulla tassa di soggiorno da usare come fondo per iniziative di tutela del lavoro e di contrasto ai casi di illegalità.

Dopo i saluti di Paola Galgani, Segretaria Generale Camera del Lavoro di Firenze, sono intervenuti Gianluca Lacoppola (Segretario Cgil Firenze), Massimo Lensi (Progetto Firenze) e Monica Zambon (Segretaria Cgil Venezia). Poi è stata la volta dell’artista Clet, che ha regalato un’opera alla Cgil fiorentina. Dopo Clet, sono giunte le testimonianze di Monica Meriggioli, cameriera ai piani in un albergo nonché Rsa Filcams Cgil, e Cristina Di Giorgio, guida turistica di Nidil Cgil, che ha descritto le modalità di lavoro nel proprio settore e avanzato proposte per contrastare l'illegalità e garantire diritti e tutele. Maurizio Magi di Filcams Cgil Firenze ha successivamente raccontato del boom di vertenze nel settore turismo, del lavoro grigio nei ristoranti e nei bar, degli stipendi e dei diritti a rischio per le esternalizzazioni in alberghi e musei, mentre Laura Grandi (Segretaria Generale Sunia Firenze) ha lanciato l’allarme sugli affitti turistici che “scacciano” inquilini e studenti dal mercato delle locazioni. Il convegno, che ha visto anche l’intervento di Cecilia Del Re (Assessora Urbanistica, Ambiente e Turismo del Comune di Firenze) è stato moderato da Marzio Fatucchi del Corriere Fiorentino, è stato concluso da Vincenzo Colla (vice Segretario Generale Cgil).

Tra i punti indicati nel decalogo: lotta all'illegalità che troppo spesso infiltra il settore turistico, inserimento di moderne tutele per i nuovi lavori legati al turismo (come ad esempio le guide turistiche), impegno a contrastare ogni forma di lavoro povero: part time involontario, forme illecite di cottimo, mancato rispetto del corretto Ccnl, abuso del sistema di appalto e delle esternalizzazioni, sostegno alla formazione come elemento di potenziamento della qualità del lavoro, limitazione degli affitti turistici e lotta efficace al lavoro nero che vi si annida, percorsi di inclusione per chi arriva nelle nostre città con l'intenzione di restare per lunghi periodi (studenti, migranti, etc.), un modello turistico che punti ad aumentare la permanenza media e disincentivi il mordi e fuggi massificato, in modo da costruire un'accoglienza turistica rispettosa e integrata con coloro che vivono la città, un governo dei flussi che punti a decongestionare i centri storici delle grandi città d'arte e valorizzi il patrimonio artistico culturale diffuso, innovazione e diversificazione dell'offerta turistica, argine all'impatto delle navi da crociera e dei bus turistici nella vita cittadina.

Per Firenze la Cgil fiorentina propone di “definire azioni concrete in grado di dar seguito al decalogo. Con una premessa: molte delle proposte hanno bisogno di risorse. Chiediamo al Comune che impieghi parte delle entrate della tassa di soggiorno per affrontare i temi da noi posti e in particolare per affrontare il tema della legalità e del lavoro povero. È davvero surreale che, in un settore sostanzialmente ricco come quello turistico, possano operare lavoratori e lavoratrici pagati 4 euro l'ora, a nero e senza le tutele dei contratti nazionali. Chiediamo che il Comune reinvesta parte dei proventi del turismo nella tutela dei lavoratori del settore”. Le proposte: la creazione di una task force per combattere l'illegalità in grado di monitorare il fenomeno e intervenire tempestivamente. Il Comune nello specifico potrebbe definire interventi per verificare la regolarità dei Bed and Breakfast, il rilancio di tavoli di confronto tra parti sociali e amministrazione per affrontare i temi del contrasto al lavoro povero, di moderne tutele per i nuovi lavori legati al turismo (come ad esempio le guide turistiche) e del sostegno alla formazione, il sostegno ad ogni intervento di limitazione degli affitti turistici, ormai in mano a grandi interessi immobiliari e non più entrata aggiuntiva per le famiglie, interventi precisi (utilizzando quanto sperimentato in altre città) per interrompere la promozione turistica del centro storico di Firenze (è ora il tempo di gestire il turismo a Firenze non più di attrarlo) e sostenere la promozione del patrimonio artistico culturale diffuso, un modello turistico che fermi lo sfruttamento intensivo del turismo e che punti ad aumentare la permanenza media e il ritorno dei turisti per una seconda visita. Su questo chiediamo al Comune di continuare e rafforzare strumenti come la Firenze Card e tutte le capacità promozionali per innovare e diversificare l'offerta turistica, anche con l'aiuto delle tante presenze artistiche, culturali e artigiane presenti, per disincentivare il mordi e fuggi massificato dei grandi gruppi gestiti dai tour operator internazionali, serve definire accordi specifici di natura nazionale in accordo con le principali mete turistiche sulla direttrice Napoli-Roma-Firenze-Venezia-Milano, per rendere più vivibile la città occorre anche arginare i bus turistici, prevedendo controlli capillari per verificare la regolarità degli accessi, e prevedere una regolamentazione delle direttrici di ingresso dei flussi turistici in modo da decongestionare alcune strade ormai in grave difficoltà (è di questi giorni la situazione di via San Giuseppe, ma altri esempi si potrebbero fare).


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