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Cronaca mercoledì 21 ottobre 2020 ore 10:42

La gang delle rapine che fuggiva coi lampeggianti

Sette persone sono state arrestate dai carabinieri perché ritenute appartenenti ad una pericolosa organizzazione criminale attiva in tutta Italia



FIRENZE — Si spostavano da Napoli per mettere a segno rapine in tutta Italia, la pericolosa organizzazione criminale è stata sgominata dai carabinieri di Firenze che hanno sottoposto a fermo sette persone ritenute appartenenti alla banda. Le indagini sono partite da un giovane rom di 21 anni ritenuto a capo della banda che avrebbe messo a segno un colpo a Fiesole nel Gennaio 2020.

I sette, di età comprese tra i 21 e i 36 anni, tutti di etnia rom con dimora nel campo nomadi di Secondigliano, a Napoli, sono stati fermati in provincia di Pisa, nel Comune di Riparbella. Il più giovane, è stato raggiunto anche da un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Firenze, poiché ritenuto autore, con altri complici, di una rapina a Fiesole risalente al 31 Gennaio 2020  Un residente, rientrando in casa, ha sorpreso quattro uomini, vestiti di nero e con il volto coperto che lo hanno minacciato di morte, esplodendo anche dei colpi di pistola in aria e dandosi poi alla fuga a bordo di un’auto su cui erano stati installati lampeggiante blu e sirena simili a quelli usati dalle forze di polizia. 

A seguito delle indagini è emersa l'ipotesi che la banda potesse provenire dal campo nomadi di Napoli Secondigliano. Le attenzioni si sono concentrate sul più giovane del gruppo, già gravato da numerosi precedenti. 

L’organizzazione agiva con lo stesso modus operandi di analoghe bande provenienti dallo stesso campo, dando luogo a delle vere e proprie ondate criminali della durata variabile, da pochi giorni ad alcune settimane. Per eludere i controlli, i componenti della banda erano soliti cambiare continuamente i telefoni cellulari, mentre i veicoli intestati a prestanome, venivano più volte riverniciati con altri colori.

Il capo della banda si occupava di prendere in affitto case isolate da cui poi potersi muovere agevolmente per compiere i reati, rimanendo sul territorio solo per brevi periodi, in modo da non essere rintracciati. 

Il monitoraggio della banda, interrotto soltanto nel periodo di divieto di spostamento tra regioni a causa dell’emergenza Covid-19, durante il quale le attività criminali si erano pressoché annullate, era emerso che i componenti del gruppo avrebbe preso in affitto una villetta isolata in provincia di Pisa. Ciò ha reso necessario l’emissione in via d’urgenza del provvedimento di fermo con l’irruzione all’interno di una villetta isolata in affitto, nel Comune di Riparbella, dove i carabinieri hanno trovato la refurtiva dei colpi messi a segno nei due giorni precedenti in provincia di Pisa, Lucca, Modena, Mantova, Vicenza e Rovigo, circa una decina i furti, sia tentati che consumati, finora accertati. 

I sette fermati sono stati trasferiti nella casa circondariale di Livorno per la custodia cautelare in carcere. 

L’indagine proseguirà per acquisire ulteriori elementi investigativi che consentano di addebitare agli stessi soggetti ulteriori furti in abitazione e individuare le vittime per la restituzione della refurtiva rinvenuta.


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