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Attualità martedì 04 ottobre 2022 ore 11:10

Sanità e sociale per 43mila stranieri in città

Durante la pandemia la metà dei minori seguiti dai servizi sociali e oltre il 60% della popolazione in emergenza abitativa era di origine straniera



FIRENZE — Facilitare e potenziare l’accesso ai servizi socio-sanitari per gli oltre 43mila cittadini stranieri presenti in città, prevenendo situazioni di disagio ed esclusione, questo l'obiettivo del progetto “Eulim”, che in arabo vuol dire conoscere, promosso dal Comune di Firenze con Oxfam, Asl 10, Società della Salute di Firenze, Cat, Socilab, Nosotras, Consorzio Co&So, Consorzio Metropoli, Centro Studi Sagarà e Rumi Produzioni grazie al contributo del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, del Ministero degli Interni e dell’Unione europea.

Un intervento che negli ultimi due anni di pandemia ha consentito di portare un aiuto concreto a oltre 6 mila cittadini e famiglie straniere in un territorio dove rappresentano il 15,1% della popolazione (sopra la media regionale dell’11,5%). Molti, ancora oggi, rischiano di ritrovarsi in una situazione di marginalità. Durante pandemia il 60% dei casi di emergenza abitativa in città riguardavano cittadini stranieri che circa la metà dei minori in carico ai servizi sociali era di origine straniera.

I principali interventi a fianco di famiglie, studenti e detenuti

Dal percorso di formazione per il rafforzamento delle competenze di oltre 150 dipendenti pubblici e del terzo settore, che lavorano ogni giorno per l’erogazione di servizi; all’introduzione stabile di mediatori linguistico culturali nei servizi sociali, nei distretti sanitari e negli ambulatori medici; alla creazione di un’equipe etno-psichiatrica e di mediazione presso la Casa Circondariale di Sollicciano; alla realizzazione e distribuzione di video in diverse lingue sulla scuola, destinati alle famiglie straniere; alla redazione di ricerche per fotografare le principali criticità e condizioni di disagio.

Un incontro a Firenze il 6 e 7 Ottobre

Un evento aperto al pubblico e promosso da Oxfam presso la Limonaia di Villa Strozzi (in via Pisana, 77) a Firenze.

Tra gli ospiti gli assessori al welfare e alle politiche giovanili del Comune di Firenze Sara Funaro e Cosimo Guccione, il responsabile dei programmi in Italia di Oxfam Alessandro Bechini, Annagilda Gigliofiorito e Livia Buscaglioni della Società della Salute di Firenze, i sociologi Adel Jabbar e Maurizio Ambrosini, il vice Prefetto, Maria Assunta Rosa, il responsabile delle politiche migratorie del Comune di Ravenna, Paolo Fasano. 

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“Lavorare per l’integrazione dei cittadini stranieri nelle nostre città, prevenendo situazioni di marginalità ed esclusione, significa prima di tutto abbattere le barriere linguistiche e culturali che possono portare, ad esempio, una madre in difficoltà a non rivolgersi ai servizi sociali per incomprensione, in qualche caso diffidenza. Non potersi esprimere, farsi capire, può diventare un muro insormontabile. – spiega Alessandro Bechini, responsabile dei Programmi in Italia di Oxfam – Per questo motivo è essenziale lo sviluppo di competenze specifiche da parte di operatori pubblici e del terzo settore che lavorano con i cittadini stranieri nell’erogazione dei servizi essenziali. Come pure fondamentale è stabilire un rapporto di fiducia attraverso mediatori culturali che parlino la stessa lingua e conoscano la cultura di provenienza. Tutto questo fa parte del lavoro quotidiano che Oxfam realizza a Firenze e in Toscana in molte “periferie”, per l’accoglienza di richiedenti asilo e minori non accompagnati e oggi in aiuto dei profughi ucraini in fuga dalla guerra. Fin da subito abbiamo creduto in un progetto come questo, capace di mettere in sinergia istituzioni e associazioni, fornendo un aiuto concreto a chi – soprattutto in tempo di pandemia - ha rischiato e rischia ancora di restare tagliato fuori”.

“Eulim è un progetto importante in cui crediamo molto come amministrazione comunale - hanno detto gli assessori a Welfare e Immigrazione Sara Funaro e alle Politiche giovanili Cosimo Guccione - perché offre ai cittadini stranieri informazioni sanitarie e non, servizi e aiuti concreti per favorire la loro integrazione nella nostra società a livello sanitario, sociale, scolastico e carcerario, cercando così di combattere ed evitare situazioni di marginalità e disagio”.

Accoglienza e aiuto ai 10mila profughi ucraini in Toscana

Oxfam ha avviato dallo scorso Aprile il progetto “Team mobili per le persone in fuga”, che è attivo a Firenze, Prato, Pistoia (in collaborazione con Co&So Firenze) e ad Arezzo, Livorno e Grosseto.

Attraverso il lavoro quotidiano di unità mobili ha già portato un aiuto concreto a circa 210 persone, con l’obiettivo di incontrare rifugiati ucraini e di altre nazionalità ospitati in abitazioni private o strutture dove non sono garantiti i servizi minimi per l’orientamento e integrazione o che rischiano di rimanere tagliati fuori dal sistema dei servizi sociali locali e di accoglienza.

Ogni team che si muove sul territorio per individuare i casi di maggiore fragilità, è composto da facilitatori di comunità, persone già in contatto con le famiglie di rifugiati che si occupano della mediazione linguistica e di individuare i casi di maggiore fragilità; operatori legali e sociali che si occupano dell’orientamento ai servizi sanitari e di sostegno psicologico o dell’inserimento scolastico dei ragazzi.

Un lavoro realizzato proprio a partire dalla Toscana, dove Oxfam già si occupa dell’accoglienza e dei percorsi di integrazione di oltre 160 richiedenti asilo nei centri SAI e nei centri per minori non accompagnati - gestiti direttamente o in collaborazione con associazioni partner - a Firenze, Siena, San Casciano, Empoli, Castiglion Fibocchi, Bibbiena, nel Chianti fiorentino e nell’Empolese Valdelsa.


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