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Lavoro domenica 18 dicembre 2022 ore 18:50

Museo di Palazzo Vecchio aperto a Natale e scoppia l'ira dei lavoratori

L'apertura straordinaria diventa un caso. Poche ore e l'annuncio del sindaco per la prima apertura natalizia torna al mittente con una nota sindacale



FIRENZE — Museo di Palazzo Vecchio aperto a Natale, questo l'annuncio del sindaco di Firenze accompagnato da "Per la prima volta..." tempo poche ore ed esplode la rabbia dei sindacati.

Questa la dichiarazione del primo cittadino "Per la prima volta apriamo il Museo di Palazzo Vecchio a Natale, in orario pomeridiano, dalle 14. E per la prima volta apriamo Palazzo Vecchio e Museo Novecento anche a Capodanno fin dalla mattina dalle 11 (negli anni passati il 1º Gennaio si apriva solo il pomeriggio). Ringraziamo i lavoratori di Palazzo Vecchio, di Mus.e e della Rear, che con senso di responsabilità consentono all’amministrazione di fare un bel regalo ai fiorentini e ai turisti in questo periodo di feste, dando un’opportunità in più per visitare questi splendidi musei. Quanto alle legittime rivendicazioni di alcuni dipendenti della Rear, società che gestisce servizi in appalto a livello nazionale per diversi musei, ricordo che gli accordi sindacali non dipendono dall’amministrazione comunale, ma voglio rassicurarli che mi farò parte attiva con la loro azienda perché si tenga conto dell’importanza di offrire adeguati riconoscimenti a quei lavoratori che ogni giorno, anche durante le feste, contribuiscono con competenza e passione a far vivere le emozioni e la bellezza del nostro straordinario patrimonio culturale".

Poche ore dopo le sigle sindacali Uil Trasporti, Uil Fpl, Cgil Fp e Cgil Filcams e i dipendenti della cooperativa Rear e dell'associazione Mus.e, che garantiscono 364 giorni l'anno l'apertura dei Musei Civici Fiorentini sono intervenuti con una nota "La comunicazione da parte della direzione Cultura alle aziende che gestiscono il personale del Museo di Palazzo Vecchio non riporta alcuna volontarietà. Ai dipendenti della cooperativa Rear in appalto e dell'associazione Mus.e in concordato non è stato chiesto di lavorare su base volontaria in quanto essi, in seguito agli accordi che le aziende hanno preso col comune di Firenze, sono obbligati a garantire il servizio e aprire il Museo su inderogabile decisione del sindaco e della Giunta. Solo ed unicamente ai dipendenti del Comune è stata chiesta la disponibilità su base volontaria. I dipendenti dell'associazione e della cooperativa sono stati chiamati a lavorare obbligatoriamente vedendosi negare preventivamente ogni richiesta di ferie. Il Museo di Palazzo Vecchio e il Museo Novecento sono sempre aperti a Capodanno, con orario 14-19 mentre sono sempre chiusi il 25 Dicembre. L'indignazione dei lavoratori deriva proprio dalla straordinarietà dell'apertura del Museo di Palazzo Vecchio il giorno di Natale che è stata comunicata con pochi giorni di anticipo e in maniera unilaterale. I musei statali non saranno aperti a Natale. Sono state programmate con largo anticipo, previo accordi, alcune aperture straordinarie nei giorni di chiusura settimanale ma nessun museo statale sarà aperto in via eccezionale anche il 25 Dicembre. Per questi motivi i lavoratori dei servizi al pubblico dei Musei Civici Fiorentini esprimono la loro indignazione in merito alla scelta unilaterale dell'amministrazione comunale di aprire straordinariamente il Museo di Palazzo Vecchio il giorno di Natale".

Il caso finirà in Consiglio comunale attraverso una domanda di attualità annunciata da Dmitrij Palag e Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune "Affinché in Consiglio Comunale si spieghi la decisione di creare ulteriore discriminazione. In Consiglio comunale capita di esprimere solidarietà con chi si ritrova obbligato a lavorare durante le festività. Ora veniamo a sapere che il sindaco starebbe facendo lo stesso, discriminando tra chi è direttamente dipendente di Palazzo Vecchio (disponibilità su base volontaria) e chi opera in appalto (negazione preventiva delle ferie). Pochi giorni di preavviso rispetto a una tradizione consolidata. Il rispetto di chi vive del proprio salario, magari a fatica, che fine ha fatto? Ci uniamo all’indignazione di Cgil e Uil, presenteremo una domanda di attualità, per pretendere un ripensamento".


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