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Attualità lunedì 02 dicembre 2019 ore 10:56

Mozart non adatto all'Avvento finisce nel cenacolo

Lo ha deciso il priore che ha disposto il trasferimento del grande concerto in programma nella Basilica di Santa Croce verso il cenacolo sconsacrato



FIRENZE — Ha sollevato polemiche nel mondo della musica la scelta di traferire il concerto di Mozart, organizzato in origine nella Basilica di Santa Croce, nel cenacolo sconsacrato a minore capienza di spettatori. L'appuntamento è previsto per il 5 dicembre proprio per commemorare il giorno della morte di W. A. Mozart. 

L’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi, in merito alla polemica ha detto “Da assessore alla cultura di Firenze non posso che ritenere fuori luogo le parole del priore di Santa Croce che ha definito Mozart non adatto o non concorde col clima dell'Avvento, spostando il concerto in programma il 5 dicembre dalla basilica al cenacolo sconsacrato. Il Requiem e l'Ave Verum Corpus, come ha perfettamente ricordato oggi il maestro Muti in un'intervista sul Corriere della sera, sono due pagine universali della musica classica che portano l'uomo a riflettere sul senso stesso della morte e ad innalzare lo spirito di ciascuno, indipendentemente dalla fede di appartenenza. Dispiace veramente che un genio ‘celestiale’ e sconfinato come quello del Salisburghese sia stato confinato a piccole e discutibili valutazioni di opportunità politico - liturgiche, a maggior ragione a Santa Croce, una delle chiese più 'colme' di storia, di arte e di artisti di Firenze, luogo dove peraltro negli anni scorsi il Requiem è sempre stato suonato con grande successo”.

Sul caso è intervenuto anche Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d'Italia, che ha parlato di "sonno della ragione". "E' una notizia che induce a riflettere sullo stato dei tempi e sul "sonno della ragione" che colpisce anche i francescani. Il padre guardiano avrebbe opposto il rifiuto al concerto esclusivamente per la nota appartenenza dell'artista alla massoneria". Bisi ha poi aggiunto "Continuiamo a credere nel buon senso. Se un giorno emergesse l'appartenenza di Michelangelo alla massoneria allora si dovrebbe nascondere il Giudizio Universale nella Sistina? A Firenze è successo questo".


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