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Cronaca domenica 07 giugno 2020 ore 10:31

Liti in famiglia, escalation preoccupante

Con l'emergenza coronavirus e il lockdown le chiamate al 1522, il numero antiviolenza, sono più che raddoppiate ad aprile. Tra le vittime i bambini



FIRENZE — Durante l’emergenza coronavirus è emerso "un quadro preoccupante" per quanto riguarda le liti in famiglia, hanno fatto sapere dal Tribunale di Firenze. Il periodo del blocco dell’attività giudiziaria ha provocato, nelle famiglie dove già c’erano conflitti, "una situazione di invivibilità sociale del rapporto". 

Valutando le telefonate al 1522, il numero antiviolenza e anti-stalking, nei primi diciotto giorni di aprile c’è stato un picco di chiamate: 1.039 contro le 397 dello stesso periodo del 2019. A marzo le richieste di aiuto sono state 716 contro le 670 dell’anno precedente. Molto alto anche il numero di accesso all’applicazione dedicata: qui i contatti, che erano stai 37 a gennaio e 50 a febbraio, sono diventati 143 a marzo e 253 ad aprile.

"Sono aumentate le richieste d’aiuto da parte delle persone fragili, tra cui donne e bambini ­ - ha spiegato Marilena Rizzo, Presidente del Tribunale di Firenze - Per legge sono stati rinviati tutti i procedimenti in calendario dal 9 marzo all’11 maggio. Con la ripartenza della macchina della giustizia assistiamo ad un ingolfamento dei ruoli dei giudici con la possibilità di dare una risposta estremamente contenuta rispetto alla richiesta". 

Da qui la decisione di far ripartire, già da domani - 8 giugno - il servizio "Bambini al centro", nato da una percorso condiviso tra Tribunale di Firenze, Regione Toscana, Istituto degli Innocenti, Ordine degli Avvocati di Firenze e Organismo di conciliazione di Firenze (Ocf). Il servizio, gratuito, è pensato per quei casi di separazione giudiziale tra coniugi che presentano profili di conflittualità tali da esporre a sofferenza i figli minorenni.

Dopo il deposito del ricorso per separazione, il Tribunale - con il provvedimento con il quale fissa l’udienza davanti al giudice - invita le parti ad intraprendere il percorso di mediazione familiare con degli operatori specializzati.

Il progetto “Bambini al Centro”, dice Rizzo, dà una risposta duplice: "Da un lato va a risolvere un problema effettivo nel conflitto della coppia, consentendo di intraprendere un percorso con mediatori familiari esperti che guideranno la coppia alla risoluzione della controversia. Dall’altro lato, se i coniugi arriveranno ad una soluzione concordata, anche il carico giudiziario del Tribunale ne trarrà beneficio”


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