Cultura giovedì 07 marzo 2024 ore 15:00
Itaca celebra l'anniversario della tragedia dell'Oria
All'Associazione sede de "I Libri di Mompracem" presentazione del nuovo libro con il monologo di Paolo Ciampi “Una Gavetta in fondo al mare”
FIRENZE — Una riedizione, per l'ottantesimo anniversario del naufragio dell'Oria, su iniziativa de “I Libri di Mompracem” con l'intervista dell'attore regista Alessandro Varrucciu e lettere inedite di Mario Pini, discendente di una delle famiglie coinvolte nella tragedia.
La tragedia dell'Oria, Il più grande naufragio nel Mediterraneo della navigazione civile e militare. Una naufragio chiuso per lungo tempo da un muro di silenzio. Nel febbraio del ‘44 i nazisti stiparono nelle stive dell’Oria, un piroscafo, una carretta del mare, quattromila italiani che si erano rifiutati di combattere con Hitler e Mussolini, per trasportarli dalle isole greche ai Lager. Quattromila vittime inghiottite dal mare, trentasette sopravvissuti e solo dieci corpi riconosciuti. Pochi ne hanno sentito parlare e da non molto è tradizione e compito istituzionale dell'ambasciata italiana ad Atene celebrare l'anniversario.
All'Associazione Itaca se ne celebra l'anniversario con questa prima presentazione del nuovo libro per alimentarne la memoria.
Fu il Comune di Vaiano a muovere l'iniziativa per il settantesimo anniversario e così Paolo Ciampi scrisse il monologo. Tutto parte dalla gavetta, una gavetta in fondo al mare che riporta le iniziali DM, Dino Menicacci Vaiano e con incisa la promessa purtroppo non mantenuta: “Mamma ti prometto che tornerò a casa”.
E dalla Gavetta si è messo in moto il Comune di Vaiano diventando capofila della memoria.
La cosa triste è il muro di silenzio che si è chiuso su questo naufragio.
Pensiamo a una famiglia che cerca notizie del proprio caro e che non ne riceve più: disperso.
Così come i tanti scomparsi nei lager, persone che non hanno un certificato di morte, un corpo e un luogo di sepoltura, come se fossero sospesi in un limbo.
Questo libro racchiude scrittura, testi di memoria con le lettere di famiglia di Mario Pini, illustrazione e teatro.
L’attore Alessandro Verrucciu ha deciso di mettere in scena il monologo di Paolo Ciampi perchè come dice lui "Il libro è contagioso, è una storia raccontata bene, con dignità e pietà e ben documentata dall’autore” “La rappresentazione è un reading con musica senza la presunzione e l’ego dell’attore, dalla parola alla scena”
L’illustratore Luca Piccini per la copertina del libro disegna la barchetta di carta che permette di scrivere qualche nome dei dispersi, nomi che si distaccano, vengono a galla e diventano delle targhette che i gabbiani raccolgono e portano via lasciando spazio all'immaginazione. Dove li porteranno? In un paradiso, un mondo di pace o dove l'immaginario vuole arrivare.
“Quella Gavetta in fondo al mare E sopra i gabbiani in volo, sopra il vento dell'Egeo che si porta via i quattromila e più nomi”
Chiara Lam Nang
© Riproduzione riservata
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