Spettacoli giovedì 12 settembre 2024 ore 13:33
Il lato Jazz di Simona Bencini
Una serata con Simona Bencini e gli Lmg 4tet all'Anfiteatro di Villa Strozzi nella sua prima volta a Firenze con il suo progetto Jazz
FIRENZE — Ieri sera nell'anfiteatro di Villa Strozzi Simona Bencini, esplosiva lead vocal dei Dirotta su Cuba, ci ha rivelato l’altro lato della sua personalità e vena artistica, che non vuol chiamare lato B perche può sembrare meno importante ma certamente una versione diversa dall'artista “scatenata” sul palco con i Dirotta su Cuba.
Rivela dunque il suo lato dolce e malinconico espresso con questo progetto e presentando il suo album "Unfinished" prodotto con la sua etichetta. E rivela al pubblico anche la sua versatilità artistica e la sua capacità di destreggiarsi in generi musicali diversi sempre con il comune denominatore della musica black.
Alcuni brani scritti insieme e da grandi autori e ci tiene a specificare, autori compositori italiani perchè in questo album vive un Jazz italiano anche se cantato in inglese.
Svela al suo pubblico fiorentino anche vari aneddoti di questo percorso artistico. Brani scritti e lasciati nel cassetto per anni. La lettera ricevuta dall’autore compositore Bruno De Filippi con un pezzo scritto per lei ma l'impossibilità di inserirlo nell'album di allora “Sorgente” e inserito adesso in “Unfinished”. Ed è il brano “Non so se tu” firmato De Filippi-Calabrese l'unico cantato in italiano.
E così di brano in brano un pezzettino di storia che s’intona perfettamente allo spirito romantico rivelato dall'artista.
La nascita del progetto Jazz insieme al quartetto pugliese “Lmg 4tet”. Il brano “Moonlight on my mind” scritto da lei e dedicato alla seconda figlia Eva Luna.
Altri scritti e rimasti nel cassetto per 15 anni e riemersi durante il periodo di totale chiusura del lockdown che però ha permesso a Simona di concludere il progetto “Unfinished”.
Accompagnata dal cantautore e famoso pianista Mario Rosini con il quale duetta alla fine con il brano “Piove” e una formazione di virtuosi musicisti con una capacità di improvvisazione degna di nota. Marco Campanale alla batteria, Gaetano Partipilo al sax e Giorgio Vendola al contrabbasso.
Non è mancato il tributo a Duke Ellington con “It don’t mean a think” brano presente nell’album e un omaggio all’artista Amy Winehouse.
Chiara Lam Nang
© Riproduzione riservata
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