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Cronaca lunedì 05 marzo 2018 ore 18:00

Idy ammazzato sul ponte, il destino lo lega a Samb

Idy Diene, ucciso sul ponte Vespucci, era parente di Samb Modou, uno dei senegalesi ammazzati nel 2011 da Casseri. Protesta della comunità senegalese



FIRENZE — Uniti da un tragico destino. Idy Diene, il venditore ambulante senegalese di 55 anni ucciso questa mattina da Roberto Pirrone, 65 anni, sul ponte Vespucci a Firenze, era parente di parente di Samb Modou, uno dei due senegalesi uccisi il 13 dicembre 2011 a Firenze da Gianluca Casseri, simpatizzante di estrema destra che poi si suicidò. 

A raccontarlo l'Imam di Firenze e presidente Ucoii Izzedin Elzir che ha aggiunto: "Dobbiamo dare un grande abbraccio la famiglia e la comunità colpita da questa tragedia".

Per chiedere verità e giustizia per la vittima, la comunità senegalese di Firenze dal pomeriggio ha manifestato per protesta in strada, partendo dal Ponte Vespucci verso la Questura di Firenze arrivando fino alla Stazione di Santa Maria Novella.

"Vogliamo sapere chi è quest'uomo che ha ucciso un nostro connazionale e perché - spiega Mamadou Sall, portavoce della comunità senegalese -. Siamo tornati dalla questura dove ci hanno detto che un uomo italiano voleva suicidarsi, poi invece ci ha ripensato ed ha ucciso un giovane senegalese. Com'è possibile che uno che ci dicono pazzo possa girare armato e spararci?".

"Questo che ha sparato non è un pazzo, ci devono spiegare perché ha sparato. Non ci devono dire che è un pazzo. Siamo arrabbiati e non ci piace che questa cosa sia avvenuta in questo momento politico dell'Italia". Ha detto invece Pape Diaw, storico portavoce della comunità fiorentina del Senegal. 

Investigatori e procura di Firenze escludono comunque "fini razzisti" del gesto. Ma questo non è bastato per tranquillizzare la comunità senegalese.

L'uomo che ha premuto il grilletto, Roberto Pirrone (vedi articoli collegati), è stato arrestato. Come raccontato dallo stesso 65enne, sarebbe uscito di casa armato per uccidersi, per alcuni problemi finanziari, un debito di 30mila euro. Ma non ne ha avuto il coraggio, e prima ha graziato una donna con un bambino e alla fine ha puntato l'arma contro il venditore ambulante e ha fatto fuoco, uccidendolo. 

A casa di Pirrone le forze dell'ordine hanno trovato e sequestrato altre armi detenute legalmente state sequestrate quattro, due pistole e due fucili, tutte regolarmente detenute. 

Qui è stato anche trovato il biglietto di commiato che Pirrone aveva lasciato alla figlia con le istruzioni per alcune operazioni bancarie finalizzate a evitare che i creditori potessero entrare in possesso del poco denaro rimasto.


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