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Attualità giovedì 22 dicembre 2022 ore 18:08

Gru e Loggia Isozaki, i grandi rebus degli Uffizi

Il direttore Eike Schmidt in Commissione cultura a Palazzo Vecchio ha parlato delle gru dei Grandi Uffizi e della Loggia Isozaki in forse da 25 anni



FIRENZE — Le Gallerie degli Uffizi sono il luogo più visitato di Firenze e nascondono grandi misteri artistici ma anche alcuni rebus urbanistici che da anni tengono banco: i cantieri dei Grandi Uffizi con le gru che svettano nel cielo fiorentino che nemmeno il Chichibio del Boccaccio e la Loggia di Isozaki, l'innovativa uscita degli Uffizi che, passati 25 anni, è oramai una struttura ben nota nel design internazionale per l'allestimento degli ambienti esterni.

Il direttore Eike Schmidt sotto Natale 2022 ha incontrato la Commissione Cultura di Palazzo Vecchio ed ha affrontato questi grandi rebus, solo dopo avere sottolineato come, dopo il periodo pandemico in cui gli Uffizi hanno rilevato mancati incassi per 40 milioni, ad oggi siano stati superati i livelli di affluenza del 2019

L'intervento di Schmidt “In questi giorni si conclude il terzo stralcio del secondo lotto dei lavori dei Grandi Uffizi, e con questo si conclude anche la funzione della Soprintendenza come stazione appaltante, come è stato fin dall’inizio nel 2006. D'ora in poi saranno invece le Gallerie degli Uffizi la stazione appaltante del quarto stralcio. Stiamo studiando la possibilità di togliere la gru e sono abbastanza ottimista di poterlo fare con la ‘gru mamma’, quella più grande e più anziana, già prima della conclusione del quarto stralcio. E’ quella che veramente disturba, che si vede da piazzale Michelangelo, da tutte le parti della città e pure da Fiesole. Abbiamo ora completato circa l’80% dei Nuovi Uffizi. C'è ancora da fare per altri 3 o 4 anni. Cerco di togliere la gru grande l'anno prossimo e sarebbe una gran bella cosa. Quella più piccola deve rimanere fino alla fine dei lavori. Sono fiducioso che per Natale 2023 Firenze possa essere stata liberata dalla gru grande degli Uffizi”.

Poi la discussione si è concentrata sulla Loggia Isozaki.

Schmidt ha detto “Farla è stata una decisione politica, in base ad un accordo tra il Comune di Firenze e il Ministero della Cultura dell’epoca, nel ’98. Ora anche l'idea di non farla sarà per forza una decisione politica: non è previsto dalla norma che il direttore degli Uffizi abbia un particolare ruolo in questo. Da allora sono passati quasi 25 anni. Bisognerebbe organizzare verosimilmente un altro concorso di idee. All'epoca era un concorso non solo di idee ma prevedeva anche l'esecuzione, cosa che oggigiorno si fa di rado: si separano le idee dall’esecuzione perché si è visto che spesso c’è un grande vantaggio economico in questo. In questa vicenda il costo di immagine c’è stato e l’abbiamo pagato tutti. Se si agisse subito, si sarebbe ancora in tempo per proporre un’alternativa senza ulteriori grandi ritardi. Ma è chiaro che per la Loggia di Isozaki non esistono più di due alternative: O si fa o non si fa”.

In conclusione è stato toccato il tema della ‘apertura dei musei per Natale’ 

Schmidt ha detto “Sarei favorevole ad aprire di lunedì pomeriggio in alta stagione, ovviamente assumendo il personale necessario, così come ad aprire fino alle ore 21, sempre in alta stagione e sempre avendo la possibilità di assumere tutto il personale necessario. E, certamente, anche i lunedì dei ponti dovrebbero essere ordinariamente aperti. Ma il 25 Dicembre in Europa è chiuso il Louvre, il Prado, i musei di Londra, addirittura sono chiusi il Met e il Moma a New York, dove c'è la stagione più alta proprio tra Dicembre e Gennaio. I musei che aprissero il 25 di Dicembre sarebbero praticamente gli unici a essere aperti. Questo va contro la tradizione italiana e fiorentina del Santo Natale. È rimasta l'unica festa della Repubblica italiana osservata da praticamente tutti. Il 25 Dicembre non è festa solo per i credenti ma per tutte le famiglie, e se vogliamo valorizzare la famiglia il 25 i musei devono rimanere chiusi”.

Le opposizioni hanno applaudito il discorso del direttore su questa affermazione.

Il presidente della Commissione a nome della maggioranza ha replicato "Ritengo che la possibilità di aprire i musei civici e statali per le festività natalizie è condivisibile, cosi come una giusta retribuzione per i lavoratori nel rispetto della contrattazione collettiva. L’Italia è uno stato laico con grandi tradizioni di aggregazione familiare per i giorni di festa, ma ad onor del lavoro bisogna anche dire che il lavoro, soprattutto dopo questi anni di grandi difficoltà per le famiglie, valorizza le nostre città e tiene conto anche delle tante religioni e sensibilità per le quali il 25 Dicembre non rappresenta quello che è per il mondo cristiano. Firenze è città di accoglienza ed integrazione, deve poter svolgere il suo ruolo di città d’arte nel mondo senza limitazioni ed allo standard di qualità che è necessario. Tenere aperti musei non lede l’interesse di nessuno, anzi porta al centro il turismo e la cultura e valorizza i servizi in un territorio unico nel suo genere in cui nelle festività affluiscono milioni di persone” ha concluso Giorgetti.


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