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Attualità martedì 17 agosto 2021 ore 08:38

Effetto Covid sul 5G per digitalizzare la Toscana

Nella primavera del 2020 gli appelli dei sindaci ad aprire il wifi ai vicini di casa, la copertura del servizio è diventata un bene di necessità



FIRENZE — Da servizio aggiunto a bene di necessità, è il salto fatto dalla copertura dati durante la pandemia di Covid-19. Aver portato la banda larga in molte aree della Toscana è servito visto che molte connessioni rimaste inattive sono state allacciate tra Marzo 2020 ed Agosto 2021 ma la sfida è il 5G con i comuni, soprattutto i piccoli, a frenare l'installazione degli impianti.

Nella primavera del 2020 la chiusura forzata in casa ha gettato nello sconcerto chi si è sentito isolato. Alcuni sindaci toscani, specialmente nella provincia di Firenze e sull'Appennino, hanno lanciato appelli ad aprire il wifi ai vicini di casa eliminando le password di accesso e c'è chi ha gridato di non avere neppure la copertura del segnale telefonico per il traffico voce, figurarsi i dati. 

Didattica a distanza e smart working sono le principali attività che hanno richiesto connessione ed una buona copertura per sostenere lezioni in presa diretta, riunioni, corsi  e webinar. Anche la spesa a domicilio e l'acquisto di beni online hanno consumato banda, per non parlare della gestione del fascicolo sanitario elettronico comprensivo di prenotazione di tamponi e dei vaccini e delle scadenze fiscali tra richiesta di contributi e bonus. Sono tante le Applicazioni nate durante la pandemia ma per scaricarle ed usarle servono wifi e giga disponibili.

L'epidemia ha imposto una accelerazione alla copertura del territorio.

L'Arpat, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, ha esaminato il fenomeno in un focus e prevede che nell’arco di massimo due anni sarà raggiunta una piena connettività dei territori e l’avanzamento della copertura 5G.

"La fame di banda degli Italiani - sottolinea l'Agenzia toscana - cresce a ritmi esponenziali, così come il numero di Sim non human, quelle usate per il trasferimento dei dati raccolti nell’ambito dell’Internet delle cose. Con il 5G, si materializza finalmente la vera rivoluzione dell’IoT, l’Internet delle cose che di fatto rappresenta l’evoluzione del M2M o Machine to Machine, tecnologie e applicazioni di telemetria e telematica che utilizzano le reti wireless". In Italia, le Sim ‘non human’ sono aumentate del 34 per cento nel 2020 secondo i dati dell’Osservatorio Agcom.

"Non abbiamo solo un disallineamento di struttura di rete ma anche un pesante divario sulle competenze informatiche sia nelle imprese che nella pubblica amministrazione" è una delle riflessioni proposte dall'Arpat.

Le connessioni dati sono oggi una necessità ed il 5G è diventato una risorsa "Mettere a disposizione bande di frequenza in una dimensione locale offre la possibilità ai distretti industriali di ragionare in termini di connessione di rete e di sistema propri e protetti con una maggiore facilità di comunicazione, di tracciamento e di monitoraggio dei processi produttivi. Il 5G è in grado di offrire una serie molto ampia di opportunità anche per il settore pubblico. La complessa gestione dell’emergenza sanitaria, con la necessità di essere vicini alle persone, di monitorare la salute, di veicolare informazioni, tutto questo potrebbe essere gestito attraverso una rete locale dedicata e quindi attraverso l’assegnazione di uno spettro specifico attribuito alla rete sanitaria dei territori. Allo stesso modo si potrebbero veicolare le informazioni per la gestione, il monitoraggio e la regolamentazione del trasporto pubblico locale".

L’orientamento del Governo Draghi nel quadro del Pnrr per lo sviluppo del 5G mette a disposizione 2 miliardi di euro "Sono queste le risorse che il piano “Italia 5G” mette a disposizione, elemento importante della Strategia per la banda ultralarga approvata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale con il coordinamento del ministro Vittorio Colao lo scorso 25 Maggio 2021" ricorda Arpat.

Dei 2 miliardi in arrivo dal Recovery Plan "Un miliardo verrà destinato ad incentivare la realizzazione del 5G nelle aree “a fallimento di mercato” che verranno definite dopo la conclusione della mappatura in corso. Una quota pari a 600 milioni saranno destinati alla realizzazione di una rete di ritorno o backhauling in fibra su circa 10mila chilometri di strade extraurbane altamente trafficate. Altri 420 milioni saranno messi a disposizione dell’iniziativa europea dei corridoi transfrontalieri 5G".

Prospettive future. "Nasceranno nuovi servizi nella Mobilità, nel Turismo grazie alla realtà aumentata, nei Servizi Pubblici e nelle Smart Cities. Nel settore automobilistico, si svilupperà la guida autonoma o assistita dei veicoli. L’Object Tracking sarà il cuore della Logistica all’interno di porti, distribuzione, consegne. Sensori e attuatori saranno centrali nell’agricoltura di precisione. Infine, sarà possibile il controllo capillare di sistemi e infrastrutture di rete come ferrovie, energia, utilities".

Nel Gennaio 2021 un seminario patrocinato da Anci Toscana ha affrontato il tema del 5G come passaggio dall’internet delle persone a quello degli oggetti interconnessi, 

Il direttore di Anci Toscana Simone Gheri ha affermato "C’è ancora difficoltà di connessione nelle zone geografiche interne per cui è importante superare il “digital divide” che le “zone bianche” o “a fallimento di mercato” come sono definite dagli operatori economici, ancora subiscono perché ad oggi non coperte dal segnale".

Emiliano Fossi, responsabile partecipazione e beni comuni Anci Toscana ha aggiunto che "Il tema della sicurezza per la salute ambientale legata al 5G si fa sempre più forte e stridente e per certi aspetti scomodo capace addirittura di evocare teorie del complotto che legano il 5G alla pandemia arrivando fino a gesti inconsulti di vero e proprio terrorismo come far saltare alcuni impianti. Sappiamo che Organizzazione Mondiale della Sanità e Istituto Superiore di Sanità affermano che date le conoscenze ad oggi disponibili, non ci sono prove di pericolosità e che comunque il 5G è meno pericoloso del 4G. Di conseguenza, in generale la scienza è d’accordo che il 5G è sicuro e non comporta rischi. Inoltre è noto che il Comitato Scientifico della Commissione Europea salute ed Ambiente manifesta alcuni dubbi di fondo sul fatto che non esistono prove di “assoluta sicurezza” e che occorre tenere tali affermazioni in giusta considerazione in modo da permettere ai sindaci di affrontare anche aspetti della salute sul tema. Quanto sopra, unito al fatto che manca una piena comprensione di come funziona il 5G, ha dato vita non solo a derive complottiste, ma ad elementi di preoccupazione ed a conseguenti atteggiamenti delle amministrazioni locali che hanno emesso ordinanze per bloccare i gestori nell’installazione delle antenne. Si è prodotto un corto circuito per cui i comuni non possono andare contro le leggi dello Stato che sviluppano e promuovono le reti di telecomunicazione".


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