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Attualità martedì 21 marzo 2023 ore 11:33

Depositi bagagli, il fenomeno che fa discutere

L'ira dei residenti e l'ultima segnalazione hanno acceso un faro sul fenomeno dei depositi bagagli tanto da creare un caso e mettere mano alle regole



FIRENZE — Il fenomeno commerciale sarebbe sfuggito di mano tanto da far tribolare i residenti e costringere il Comune di Firenze a mettere mano al regolamento Unesco, parliamo dei depositi bagagli. C'è chi lo vede come un problema condominiale e chi invita a studiarne gli effetti sociali ed economici.

Sono moltiplicati i locali del centro storico dotati di armadietti e cassette dedicati al deposito bagagli, soprattutto nelle vie che si dipanano dalla stazione Santa Maria Novella verso l'Oltrarno fiorentino, dove, a detta dei residenti, arrivano ad esserci addirittura un deposito bagagli ogni due vetrine. Erano piccole botteghe di artigiani rimaste vuote e sfitte.

Il caso è esploso dopo il grido di aiuto lanciato dai residenti di via Palazzuolo e riuniti nel Comitato Palomar. Questa la voce dei residenti "Tossici e spacciatori hanno aperto un club in via Palazzuolo (e tutti lo sanno). Da più di un anno i cittadini protestano contro il cambiamento di “destinazione d’uso” di un minuscolo locale, nato per depositare i bagagli e diventato invece la sede preferita di spacciatori e tossici della zona, usato quotidianamente come privata stanza del buco”. La richiesta dei residenti appare fin troppo mirata, chiede infatti una porta blindata dotata di tessera magnetica, codice digitale o quanto altro possa selezionare l'accesso.

Alcuni residenti, meno concentrati sulle porte e più attenti alle strade, invitano a non cadere nel paradosso del dito e della luna ed a contestualizzare il fenomeno nell'ambito della vivibilità del tessuto commerciale e sociale. Un deposito bagagli difficilmente rientra nella tipologia dei negozi di vicinato. 

Palazzo Vecchio è corso ai ripari annunciando modifiche del regolamento Unesco ma l'opposizione di sinistra è già intervenuta per invitare ad allargare lo sguardo.

Dmitrij Palagi e Antonella Bundu e Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani di Sinistra Progetto Comune hanno dichiarato “Crediamo che il nostro mandato debba servire alla comunità, non a ricercare consenso individuale o di un un singolo gruppo. A Dicembre la vicesindaca ci aveva parlato di una soluzione per i locali di deposito bagagli, diventati luogo di spaccio e consumo di droga, basata solo sulla videosorveglianza. Pochi giorni fa invece la Giunta ha dato notizia di uno studio per modificare il regolamento dell’area Unesco, prevedendo sistemi di ingresso con codice o comunque non libero. Non sarà solo con le forze dell'ordine, la Municipale e la chiusura degli spazi che si risolveranno problemi sociali, per cui sarebbe necessario ragionare di sicurezze, al plurale”.

La Firenze post pandemica ha annunciato al mondo di voler riportare la residenza in centro, tutelare la resilienza attraverso la salvaguardia delle attività commerciali e di voler regolare, mitigare, destagionalizzare e selezionare.i flussi turistici. Ma si è fermata sulla porta.


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