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Attualità lunedì 12 ottobre 2020 ore 19:11

Bilancio in pareggio nonostante i danni del Covid

A Marzo era stimato un danno di 120 milioni di euro, a Maggio il danno era salito a quasi 200 milioni, poi sono arrivati 100 milioni dallo Stato



FIRENZE — Approvata oggi in Consiglio comunale la delibera contenente gli equilibri di bilancio caratterizzato negli ultimi 7 mesi dalla pandemia da Covid-19. La crisi economica provocata dal Covid 19 ha provocato una danno di circa 160 milioni di euro ed ha avuto conseguenze rilevanti a causa delle minori entrate rispetto alle previsioni da tasse e tributi, delle minori entrate per il pagamento di rette e servizi nel settore della scuola, per la bigliettazione del sistema museale e culturale. Le minori entrate rispetto a quelle preventivate valgono circa 130 milioni sui 160 milioni complessivi del danno. Un danno recuperato in parte da Palazzo Vecchio, per 60 milioni, e per il resto dallo Stato con il riconoscimento di 100 milioni alla città d'arte danneggiata dalla pandemia.

Verso la fine di Maggio i sindaci, compreso Dario Nardella, hanno incontrato il presidente Giuseppe Conte che si è impegnato a sostenere i comuni in relazione al danno oggettivamente subito "Il Comune di Firenze è tra i più colpiti - ha spiegato l'assessore al bilancio, Federico Gianassi - il governo ha messo 4.2 miliardi di euro ed ha riconosciuto che i criteri di ripartizioni fossero legati al danno oggettivo subito”. “Quello approvato oggi è un atto che certifica un’impresa che a Marzo scorso sembrava impossibile e irraggiungibile - ha detto Gianassi - con un danno che a Marzo era stimato in 120 milioni di euro, a Maggio era salito a quasi 200 milioni, su un bilancio che fino a poco prima della pandemia era solido”.

Gianassi ha ringraziato il Governo ed ha aggiunto “Otteniamo questo risultato non solo senza aumentare le tasse ma anzi adottando il più grande piano di abbattimento di tasse comunali mai fatto e che porterà alle attività colpite dalla crisi oltre 30 milioni di euro di risparmio con riduzioni e azzeramenti. Inoltre, difendiamo e assicuriamo ai cittadini tutti i servizi che avevamo preventivato e in materie sensibili e delicate come attività sociali, sport, cultura, cura del verde, scuola, sicurezza facciamo uno sforzo per potenziare gli interventi in questi mesi e aiutare così la ripartenza della città. Aver fatto quadrare il bilancio del 2020 è un successo ma anche il 2021 sarà un anno delicato, con la domanda sociale che sarà crescente, ma lavoreremo ogni giorno per vincere anche quella sfida”.

Entrando nei dettagli del bilancio la minore entrata da imposta di soggiorno si aggira sui 37 milioni, quasi un milione di euro è venuto a mancare dalla sospensione di convegni e manifestazioni come il Calcio Storico, 15 milioni sono mancati dagli accessi in città dei bus turistici, quasi 13 milioni sono mancati dagli ingressi dei musei civici e dalla Firenze Card, due milioni e mezzo in meno dai mancati introiti sulla sosta e della depositeria. Oltre a questo si registrano riduzioni e sconti fatti alle tasse e tariffe comunali in parte previsti dal Governo e potenziati e allargati dal Comune per garantire la ripartenza, tra cui 12,1 milioni di sconti sul Cosap, 17 milioni di minori entrate sull’Imu, un milione di sconti sul Cimp e un milione per la riduzione degli affitti in immobili commerciali del Comune. Le maggiori spese rispetto a quelle preventivate valgono invece circa 29 milioni sui 160 milioni complessivi di danno. Nella parte corrente del bilancio del Comune hanno influito le maggiori spese dovute principalmente a spese per sanificazioni e interventi per garantire la sicurezza sanitaria (oltre 1 milione), alle agevolazioni Tari alle imprese colpite dal Covid (12,1 ml), al trasporto pubblico e tramvia 11 milioni a fronte di un minor utilizzo, una minore bigliettazione ma un servizio comunque garantito.

I conti quadrano grazie ai circa 100 milioni di trasferimenti compensativi arrivati dal Governo e agli interventi comunali che valgono circa 60 milioni. Sono stati infatti effettuati risparmi per 10 milioni di euro sulle società partecipate (5 milioni da Silfi, 2 milioni circa dai contratti con Sas, 2,5 milioni dai dividendi di Publiacqua solo per fare alcuni esempi); è stato effettuato un imponente recupero con la rinegoziazione di mutui. 


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