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Attualità martedì 28 gennaio 2020 ore 13:22

"Bar a rischio, troppi imprenditori improvvisati"

Confcommercio ha diffuso i dati dell’osservatorio sui bar, rappresentano più di un terzo della ristorazione e sono in crescita negli ultimi dieci anni



FIRENZE — Un turnover altissimo per le imprese, sei su dieci chiudono a soli cinque anni dalla nascita. Perché? In piazza dell’Unità Italiana si sono riuniti gli Stati Generali della Caffetteria voluti dalla Confcommercio fiorentina che ha chiamato a raccolta i titolari delle Caffetterie per delineare il quadro del settore e stabilire un rilancio dei locali partendo da una migliore qualità della materia prima, ad iniziare dal caffè, fino al servizio.

Il comparto del fuori casa è in netta crescita, grazie al cambiamento degli stili di vita degli italiani ma anche per la crescita del turismo, come accade a Firenze” ha detto il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni che ha moderato l’incontro insieme ad Aldo Cursano, vicepresidente vicario nazionale e presidente regionale della Federazione italiana dei pubblici esercizi. Il modello di accoglienza dell’Italian bar "ha fatto scuola in tutto il mondo e ora viene messo in discussione da chi si improvvisa in un mestiere che richiede invece grande competenza e preparazione” ha sottolineato il presidente di Fipe Toscana Aldo Cursano. All’incontro anche Luciano Sbraga, direttore dell’ufficio studi della Federazione Italiana Pubblici Esercizi - Confcommercio nazionale che rappresenta più di 300 mila aziende in Italia, per un totale di circa un milione di addetti ed un valore aggiunto di oltre quaranta miliardi di euro.

Nel centro storico di Firenze l’apertura di bar e ristoranti negli ultimi dieci anni "Ha sopperito alla chiusura dei negozi di vicinato. Il fatto è che, complice la liberalizzazione e la relativa facilità con cui oggi si può aprire un locale, il boom dei pubblici esercizi non sempre si è accompagnato con una vera crescita qualitativa. Vi si sono affacciati anche imprenditori improvvisati, che, per quanto abbiano vita breve, per il tempo che resistono inquinano il mercato facendo concorrenza alle imprese storiche e confondendo le acque al consumatore” è quanto sottolineato dai vertici di Confcommercio. 

Nel corso dell’incontro sono stati diffusi i risultati del primo osservatorio congiunturale sui bar a Firenze e provincia, condotto da Format Research per conto della Confcommercio. Il comparto dei pubblici esercizi conta in Toscana circa 22 mila imprese, più di un terzo delle quali sono bar e caffetterie. Nella sola provincia di Firenze i bar sono 1.800, aumentati del +10% rispetto a dieci anni fa. Merito dell’aumento costante dei consumi fuori casa, che ha impresso una spinta decisiva al settore, ma non l’ha salvato da un turnover altissimo: sei imprese su dieci chiudono infatti a soli cinque anni dalla nascita, con più sofferenza nel centro storico rispetto alla periferia. Nel complesso, il 48% dei bar fiorentini è nato non più tardi di 10 anni fa.

Stando alla ricerca, le imprese toscane del turismo (pubblici esercizi e strutture ricettive) assicurano un posto di lavoro ad oltre 120 mila occupati (+27% nell’ultimo decennio). In provincia di Firenze gli occupati nei bar (circa 5.500) sono aumentati molto più della media dell’intero comparto (+32% in dieci anni, pari a circa 1.700 occupati in più) e in modo più marcato rispetto a tutti gli altri territori regionali. Tuttavia, l’incremento del monte ore totale lavorato mostra una dinamica di crescita più debole. In ogni caso, rispetto ai loro colleghi imprenditori di altri settori i baristi sono più “fiduciosi” sull’andamento generale dell’economia, visto che i consumi fuori casa pare non conoscano battute d’arresto. Diminuisce però la capacità di spesa dei consumatori, che pur non rinunciando a fare colazione o pranzo al bar tendono a non aumentare in maniera significativa il livello medio di budget.

Nel dettaglio, oltre sei persone su dieci (64%) entrano ogni giorno in un bar o bar-pasticceria per fare colazione, spendendo una cifra media compresa fra le 2 e le 3 euro per caffè o cappuccino con la pasta, oppure succo di frutta e salato. Un po’ di più (quasi sette su dieci, il 68%) consumano il pranzo infrasettimanale in un bar almeno tre o quattro volte la settimana, spendendo ogni volta fra le 5 e le 10 euro.

Alto il gradimento dei consumatori. A misurare il sentiment dei frequentatori dei caffè fiorentini è stata The Data Appeal Company, che ha analizzato oltre 9.400 recensioni rilasciate su social e altri strumenti in merito ad un campione di circa 100 locali. “Hanno riscontrato un generale apprezzamento riferito soprattutto all’atmosfera, alla qualità del prodotto e in particolare di colazioni, caffè, servizio e accoglienza - ha detto il presidente Cursano - tra le criticità si fa riferimento essenzialmente ai prezzi, non sempre ritenuti in linea. Queste recensioni attestano però una preoccupante stagionalità, con picchi di presenze nel periodo pasquale e nella stagione estiva e una brusca contrazione dopo le festività natalizie. Un elemento di debolezza che rallenta la crescita delle nostre imprese mettendo in crisi anche l’occupazione. Difficile, infatti, assumere più personale in pianta stabile se non si è certi della costanza e della tenuta dei flussi di lavoro”.

“Abbiamo voluto mettere gratuitamente a disposizione degli imprenditori presenti alla riunione la App messa a punto da The Data Appeal Company per analizzare la web reputation dei locali - ha detto il direttore di Confcommercio Toscana Marinoni - Per un anno ciascuno di loro potrà quindi avere la percezione chiara di cosa pensano i clienti. Un elemento determinante per impostare al meglio le proprie strategie aziendali”. 

Per la crescita del comparto Confcommercio punterà anche su una scuola di formazione per il caffè. Marinoni ha spiegato “Abbiamo incaricato del progetto l’imprenditore Francesco Sanapo, pluripremiato campione del caffè. L’obiettivo è aumentare la professionalità degli addetti del settore, con percorsi formativi ad hoc. Sono ancora troppe le imprese che non riescono a trovare sul mercato del lavoro personale adeguatamente preparato”. 

Al proposito, ha ricordato che martedì 11 febbraio al Tuscany Hall si terrà la sesta edizione della Borsa Mercato Lavoro, organizzata dall’Ente Bilaterale del Turismo Toscano con lo scopo di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle attività del turismo.


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