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Attualità lunedì 07 ottobre 2019 ore 14:21

Alberi, braccio di ferro in Commissione ambiente

Il Movimento 5 Stelle ha accusato la maggioranza di "incompetenza" dopo l'audizione di Italia Nostra e dei Comitati cittadini sulla gestione del verde



FIRENZE — Italia Nostra e i cittadini riuniti nel Comitato di Piazza Vittoria hanno partecipato ad una audizione in Commissione ambiente dove "sono stati tacciati di essere incompetenti che intralciano l’attività di coloro che amministrano la città" ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Roberto De Blasi che ha poi aggiunto "ma è proprio l’evidente incompetenza di chi ci amministra a favorire il proliferare di vari Comitati che contestano le scelte attuate".

"Come possono ad esempio i cittadini apprezzare la scelta di porre a dimora ben 74 carpini, specie notoriamente allergenica in via dello Statuto al posto dei lecci abbattuti per realizzare la tramvia? Quando proprio il Consiglio comunale nel 2010 si era impegnato a non utilizzare questa e altre 5 specie allergeniche sul territorio cittadino? E cosa dire a proposito dell’errore progettuale, approvato dal Comune che, ignorando il Regolamento sul Verde in merito alle distanze di scavo, ha consentito alla ditta esecutrice di realizzare una fondazione a pochi centimetri da 8 tigli adulti e sani che è stato poi inevitabile abbattere? E ancora come si può accettare l’ipotesi di mettere a dimora in Piazza Vittoria pini silvestri e neri, alberi di alta montagna, gli stessi pini neri che il Comune ha abbattuto in viale Guidoni perché in scadente stato vegetativo e suscettibili alla processionaria? Ci si chiede quindi chi partorisce queste idee piuttosto che meravigliarsi se la gente si oppone. Forse alcuni errori progettuali nascono dalla fretta di aprire cantieri. Allora invitiamo il Comune ad ascoltare i tecnici esterni e i cittadini invece di denigrarli. In quanto bene fanno a vigilare sull’operato degli amministratori e custodire un bene irriproducibile”.

De Blasi ha poi commentato le esternazioni del capogruppo PD Nicola Armentano e del Presidente della Commissione Ambiente Leonardo Calistri "Secondo la maggioranza, la città è ostaggio di un gruppo di ‘persone prive di competenze adeguate’ e non che, come dimostrato dall’evidenza dei fatti, ad oggi gli unici incompetenti in quella vicenda (urbanistica) siano solo le scelte, evidentemente errate della giunta e della maggioranza in Palazzo Vecchio, dato che i provvedimenti della magistratura sono rivolti alla tutela del nostro territorio: ‘il pasticcio lo avete compiuto voi e voi dovete risolverlo!’. 

Il 3 ottobre durante la riunione della 6°commissione ambiente presieduta da Leonardo Calistri, Perito agrario e Dottore in agronomia, viene concessa all’associazione Italia Nostra e al vice Presidente Prof. Mario Bencivenni, docente di teoria e storia del restauro alla Sapienza di Roma. "Aldilà dei contenuti dell’intervento, assolutamente condiviso dal M5S, e da tutte le forze di opposizione, ritengo che l’atteggiamento della maggioranza sia stato assolutamente in contrasto con le premesse profuse e dichiarate dai protagonisti: ‘abbiamo ascoltato’ dice il capogruppo Armentano; io che ero presente all’audizione invece replico che il Prof. Bencivenni è stato solo sentito senza alcuna considerazione, dato l’atteggiamento del presidente della commissione Ambiente Calistri ed altri esponenti del PD che con fare arrogante ed ostruzionistico hanno fatto di tutto per mettere in difficoltà chi in quell’occasione si è espresso in modo del tutto corretto legittimo e trasparente, dalla parte della difesa del patrimonio della città, con particolare riferimento alla protezione degli alberi a Firenze che in questa unica occasione sono stati paragonati ad esseri viventi e per i quali tutto si debba fare per la loro tutela e protezione, tranne quanto è stato fatto fino ai giorni nostri dall’attuale amministrazione".

"Troppo spesso nella città di Firenze - ha spiegato De Blasi - sono abituali i casi di abbandono delle nuove messe a dimora, desidero precisare che tutti i cittadini sono testimoni della morte di nuove piante abbandonate perché negli interventi, gli appalti sono mal governati dal fatto che, secondo quanto ci viene conferito durante la riunione, le ditte avrebbero l’obbligo dell’assistenza alle nuove alberature nei successivi 3 anni a seguire dalla messa a dimora, compresa l’annaffiatura: ‘...pena sostituzione dell’albero in caso di morte a carico dell’appaltatore…’. Allora io mi chiedo quale sia la convenienza da parte di un appaltatore a seguire la manutenzione essenziale nei primi mesi di vita di un albero e per i tre anni a seguire (secondo quanto dichiarato dai tecnici dell’amministrazione), quando con una semplice sostituzione una tantum (ammesso che ciò avvenga) i costi sarebbero sicuramente ridotti ed inferiori rispetto agli impegni contrattuali che prevedono l’assistenza per la nuova pianta nei successivi tre anni dalla messa a dimora! In ragione di tutto ciò ci sarebbe la dimostrazione degli innumerevoli casi di morte dei nuovi alberi in sostituzione degli abbattimenti tanto dichiarati ‘necessari’ ad opera dell’amministrazione: quindi io domando: caro Comune di Firenze, committente dell’opera, dunque di fatto finanziatore, come intendi adoperarti nel merito della morte delle innumerevoli nuove messe a dimora di alberature che ad oggi sono rappresentate da scheletri secchi e privi di linfa in tutte le zone della città interessate?".


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