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Cronaca lunedì 12 maggio 2014 ore 17:00

'Liberare il ricordo' con i Maori

I Comuni del Chianti ricordano la Liberazione con 80 maori della nuova Zelanda



CHIANTI FIORENTINO — Nel rituale della danza haka l’anima parla, gioisce, esprime dolore, manifesta potenza e coraggio. Tutto questo mentre il corpo suona, vibra come uno strumento a più corde fatto di mani, piedi, gambe, corpo, voce, lingua, occhi per dare vita ad un’unica composizione che trasmette parole e messaggi di identità, vigore, passione.

E’ una danza che invita a ‘liberare il ricordo’ quella che martedì 13 maggio alle 9,30, sarà eseguita in piazza Matteotti da ottanta rappresentanti del popolo Maori della Nuova Zelanda, alcuni dei quali discendenti del ventottesimo battaglione Maori che combatté per la Liberazione di Tavarnelle durante il secondo conflitto mondiale.

E’ il Ngarimu VC Pilgrimage Group, composto da veterani, familiari dei veterani, studenti, rappresentanti istituzionali, guidato dallo storico maori Monty Soutar e giunto nel comune chiantigiano per ricordare e rivivere i giorni della Liberazione.

La delegazione è protagonista del tour della memoria, evento promosso in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Firenze e dai Comuni di Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle, San Casciano, Montespertoli, Empoli, Scandicci e Firenze. Durante il tour i Maori visiteranno i luoghi della memoria più significativi di Firenze e del suo territorio.

L’iniziativa ripercorre infatti le strade delle truppe neozelandesi ed in particolare del ventottesimo Battaglione Maori nei luoghi dove vi furono le battaglie più decisive contro le truppe tedesche, gli scontri più cruenti e le maggiori perdite e distruzioni, durante la risalita e liberazione dell’Italia dallo sbarco a Taranto nell’ottobre del ’43 fino all’arrivo a Trieste nel maggio ’45.

Per ricordare il sacrificio dei loro familiari, i Maori si esibiranno martedì in piazza Matteotti in danze e musiche, alla presenza dei sindaci di Tavarnelle, Barberino e San Casciano e degli altri comuni promotori, nell’ambito di una cerimonia al monumento ai caduti.

Alle 10,30 al Cinema Olimpia un’occasione speciale per raccontare, testimoniare, rievocare la guerra insieme ad alcuni testimoni e storici del territorio. Alle 11,30 è prevista una visita nei luoghi degli eccidi nazifascisti a Pratale e Fabbrica. L’iniziativa si conclude alle ore 15 con una cerimonia al monumento a San Michele a Torri alla presenza delle rappresentanze istituzionali locali e delle associazioni partigiane.

Quello della memoria è un tema caro a Tavarnelle come attesta anche il lungo percorso finalmente concluso che ha portato, grazie ad un procedimento penale avviato nel 2011 su richiesta del Comune, all’individuazione del reparto cui appartenevano i militari tedeschi responsabili delle strage di Pratale nella quale dodici contadini furono trucidati a colpi di mitraglia da soldati nazifascisti. Al momento l’amministrazione sta lavorando, insieme al altri comuni ed enti pubblici, al progetto di documentazione e produzione cinematografica “Kia Ora” che racconta la liberazione dei nostri territori attraverso le storie del ventottesimo Battaglione Neozelandese, formato esclusivamente da Maori, arrivato dall’altro capo del mondo per liberare l’Italia dall’occupazione nazifascista; il documentario sarà presentato completo a luglio insieme ad un altro filmato: quello girato dalla tv neozelandese Maori per raccontare la lunga e pesantissima campagna italiana, da Taranto a Trieste, nella quale furono uccisi 2000 soldati e 6000 feriti. Un’ulteriore testimonianza del rapporto solido creato negli anni tra le comunità chiantigiane e la Nuova Zelanda”.

Promosso da una ricco partenariato istituzionale (Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano, Montespertoli, Scandicci e Firenze, Provincia di Firenze e Regione Toscana), il documentario “Kia Ora” è un’opera collettiva a cui collaborano Manuela Critelli (regista), Claudio Teobaldelli (musiche) e Stefano Fusi (ricerche storiche e testimonianze) e vuole far rivivere i rapporti, le relazioni fra le storie dei due popoli e di come essi riuscirono ad integrarsi, nonostante la morsa ed il dramma della guerra, nell’estate del ’44, mostrando reciprocamente rispetto, concretezza, dignità, amicizia e lealtà.

Fonte: Ufficio stampa Comune Tavarnelle


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