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Cultura giovedì 27 settembre 2018 ore 12:33

Al Bargello prorogata la mostra "Islam a Firenze"

L'esposizione sull'arte e il collezionismo dei Medici, curata da Giovanni Curatola, resterà aperta al pubblico fino al 4 novembre



FIRENZE — Al museo nazionale del Bargello la mostra “Islam e Firenze” è stata prorogata fino al 4 novembre.

Le quattro sezioni sono dedicate ad altrettanti collezionisti che si sono distinti per il gusto e per la  passione per l’arte islamica. 

Un modo per conoscere meglio Louis Carrand e Giulio Franchetti (che in fin di vita donarono al Bargello gli oggetti d’arte raccolti nel corso della loro attività), Frederick Stibbert e Stefano Bardini (che trasformarono le proprie collezioni in veri e propri musei) e la cui attività collezionistica ha contribuito a scoprire, raccogliere e salvaguardare oggetti di grande pregio e rarità.

Nella prima sala della mostra sono visibili alcuni dei tappeti orientali raccolti da Stefano Bardini (1836-1922). Famoso con l’epiteto di “principe degli antiquari”, Bardini dominò il mercato artistico mondiale a cavallo fra Otto e Novecento e fu un precursore del collezionismo di tappeti islamici.

Frederick Stibbert (1838-1906) fu invece un grande appassionato ed esperto di armi, e in particolare, anche se non esclusivamente, di armi ed armature islamiche, di cui sapeva apprezzare la raffinatezza tecnica e l’eleganza con gusto addestratissimo.

Se al Bargello oggi si conserva una delle principali collezioni d’arte islamica in Italia, gran parte del merito va all’antiquario lionese Louis Carrand (1821-1889) che nel 1888 donò a questo museo una grande collezione di arti decorative di età medioevale e moderna. Nella raccolta Carrand gli oggetti d’arte

Anche il barone Giulio Franchetti (1840-1909) donò al museo nel 1906 una propria collezione: in questo caso si trattava esclusivamente di tessuti antichi, orientali ed europei, databili fra il Medioevo e il Settecento frutto di una passione, coltivata e perseguita per un’intera vita, alla ricerca dei pezzi più scelti, più belli e più rari.


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