Attualità giovedì 01 giugno 2023 ore 18:07
Affitti brevi, scoppia il caso Firenze e infuria la polemica
Tanti gli interessi in gioco. La soluzione semplice ad un problema complesso ha scatenato interventi pubblici e privati sulla proposta di Palazzo Vecchio
FIRENZE — Un elefante in cristalleria ed un topolino dietro la porta, è l'immagine che scaturisce dalle polemiche innescate a Firenze dopo la proposta del sindaco Dario Nardella di bloccare gli affitti brevi con un intervento sulla destinazione d'uso delle abitazioni residenziali.
Il sindaco metropolitano al suo ultimo anno del secondo mandato ha deciso di presentare una propria proposta ‘salva centri storici’ intervenendo sugli strumenti urbanistici comunali e proponendo agevolazioni fiscali di sconti a chi torna a forme stabili di residenza.
Il sindaco, già professore di Diritto oltre che violinista, si è detto consapevole che quella che sta portando avanti è una “soluzione ambiziosa”, ma “già in passato abbiamo sperimentato soluzioni innovative come quella dello stop ai fast food e al blocco di nuove attività di somministrazione in area Unesco e, contro tutte le previsioni, abbiamo vinto anche a fronte di ricorsi al Tar. Non siamo quindi nuovi a soluzioni sperimentali".
Ma a cosa ha pensato Nardella? "Una norma che prevede un’articolazione della destinazione d’uso residenziale che blocchi per il futuro l’utilizzazione di residenze per affitti turistici brevi (non retroattiva), dando quindi più spazio agli affitti di lungo periodo e al ritorno della residenza stabile in centro storico e una norma fiscale che prevede l’azzeramento dell’Imu sulla seconda casa per un triennio in favore di coloro che rinunciano alle locazioni brevi per quelle ordinarie".
Come è Firenze oggi
Questa la soluzione proposta in una città che negli ultimi anni ha visto trasformare completamente il suo tessuto commerciale, già da tempo vocato alla accoglienza turistica, con l'ulteriore nascita ed incremento di agenzie di servizio alle attività extra alberghiere come depositi bagagli, lavanderie a gettone, noleggio e ricambio biancheria, ma anche esercizi commerciali pensati e creati in funzione del passaggio dei turisti. Per non parlare delle ultime generazioni che hanno trovato nel mattone una fonte di reddito scomparsa dal mercato del lavoro: molti host sono giovanissimi.
Ma non è solo il privato ad aver accolto turisti visto che le ultime grandi trasformazioni non guardano altro che alla ricettività ed all'intrattenimento tanto che a Firenze è nato un movimento "Salviamo Firenze" appunto, che ha chiesto un referendum per regolare il mercato degli studentati spuntati ovunque a prezzi non proprio da fuori sede. Nel movimento un gruppo di associazioni cresciute in città lottando contro la nascita di nuovi resort di lusso in immobili che il pubblico stesso ha venduto al migliore offerente "per investimento".
E' in questo contesto che si inseriscono oggi insospettabili dichiarazioni di sostegno e furibonde reazioni a tutela della proprietà privata.
Sono stati già tirati in ballo la Costituzione articolo 42 "La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti" ed il Codice Civile articolo 832 "Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico".
Le reazioni
Cgil, Filcams Cgil e Sunia “Da tempo ci battiamo a tutti i livelli istituzionali per sconfiggere l'immobilismo sul tema del contrasto agli affitti brevi e degli incrementi dei costi dell'abitare dovuti alla valorizzazione della rendita. Questo è un segnale che va certamente nella direzione giusta, anche e soprattutto in considerazione del vuoto assoluto del Governo su questo tema. Questo intervento va ora consolidato con nuove normative regionali affinché sia estendibile e generalizzabile anche fuori dalle aree Unesco. In parallelo, occorre aumentare gli sforzi sul tavolo aperto in Comune sulle politiche abitative, con la realizzazione di nuovi alloggi Erp, Ers, di social housing e di studentati pubblici. Infine, a questo processo, che vuole contrastare la destrutturazione del mercato turistico, devono essere combinate misure che combattano anche la destrutturazione del lavoro turistico, che va riqualificato - lavoratori e lavoratrici del settore hanno diritto a più diritti e salari - per alzare il livello dell’offerta turistica”.
Irene Floris, presidente di Confartigianato Turismo "Apprendiamo della proposta di regolamentare meglio gli affitti brevi anche se di ufficiale non c'è ancora nulla. Comprendiamo le ragioni di fondo ma occorre fare un percorso di modifica che coinvolga tutti gli interessi in gioco, anche e soprattutto quelli dei piccoli proprietari, che oggi paradossalmente sarebbero i più colpiti quando invece sono pochi grandi gruppi a detenere la maggioranza degli immobili. Siamo disponibili a collaborare con il Comune per rendere un eventuale nuovo provvedimento efficace e utile per tutti".
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune "Dubitiamo della concretezza e dell'efficacia di queste azioni. Ci sembrano utili solo per un richiamo mediatico in chiave elettorale, magari per evitare un effetto Campi. Ad Aprile 2022 il Sindaco scriveva. «L'ostacolo è oggi rappresentato dal codice statale del turismo e da normative regionali». Il senso era: Palazzo Vecchio non può fare nulla, quindi si ragiona sul livello nazionale. Però ora governa Fratelli d'Italia e c'è da colpire a sinistra, dopo la vittoria di Campi Bisenzio e il successo dei quesiti referendari Salviamo Firenze che sono trasversali tra i comitati e la cittadinanza, ma abbiamo sostenuto dall'ultimo momento. Perché in questi anni non si è fatto nulla? A noi anche tecnicamente è sempre stato detto che ogni azione comunale sarebbe risultata inefficace. E abbiamo sempre risposto che ci interessava l'azione politica e di insistere a capire quali soluzioni si potevano trovare. Leggeremo la variante urbanistica, ma appare chiaro come manchi ogni possibilità di un valore retroattivo. Quindi dire "basta affitti brevi in area Unesco da ora in poi" rischia di essere un fuoco d'artificio, che sposterà il piano della vicenda sugli eventuali ricorsi. Oltretutto ci interessa capire il parere tecnico della Direzione Urbanistica. Qui ci sembra che interessi di più avere spazio sulla stampa che altro".
Il capogruppo Lega e segretario provinciale del partito Federico Bussolin “E’ davvero curiosa questa versione di Nardella Don Chisciotte contro gli affitti brevi nell’ultimo scorcio del suo secondo mandato. Un provvedimento varato in tutta fretta, su cui gravano forti perplessità di competenza, fatto con quali reali motivazioni? Crediamo non quella di combattere con efficacia lo spopolamento del centro storico, perché la sinistra non ha mai attuato politiche a favore della residenza, basti pensare ai parcheggi interrati mai realizzati in area Unesco. Invece no, il nostro impavido Sindaco parte alla battaglia contro la rendita in centro storico con un provvedimento di giunta, che inevitabilmente andrà a schiantarsi contro la realtà, come già successo in altre occasioni. Mentre il governo di centrodestra a Roma lavora, anche su questo tema, noi della Lega a Firenze ci opporremo in ogni sede contro atti che ledono la libertà di iniziativa economica privata e il diritto di proprietà”.
Il consigliere e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e il responsabile del settore turismo del partito Giovanni Gandolfo “Se era così semplice mettere lo stop agli affitti brevi in centro, perché il sindaco Nardella ha aspettato fino ad oggi? La sensazione è che si usi il tema per fare una battaglia politica contro il governo di centrodestra, che giusto ieri ha varato una bozza di legge, e al contempo si tenti di distrarre l’opinione pubblica dal disastro combinato con la gestione del Maggio Musicale Fiorentino. Abbiamo forti dubbi sulla sostenibilità giuridica di un simile atto. Bene pensare a incentivi fiscali a favore della residenzialità, ma no a divieti giuridicamente senza senso che esporrebbero l'amministrazione a una montagna di contenziosi amministrativi. Il tema è delicato, e non può essere affrontato in modo improvvisato. Giusto certo parlarne, ma con ponderazione e concordando con il Governo le eventuali contromisure. Le fughe in avanti servono solo ad avere un titolo sui giornali di domani”.
Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Roberto De Blas “Il primo cittadino è in preda a proclami improvvisi che servono solo a distogliere l’attenzione per la “paura” che ha il sindaco di volersi confrontare con le cittadine e i cittadini. Negli ultimi giorni Firenze ha assistito a dichiarazioni che dicono di voler fare tutto il contrario rispetto a quanto questa maggioranza ha, da sempre, promosso e realizzato, perfino per la questione del Piano Operativo che è stato approvato dagli stessi esponenti che adesso sostengono un sindaco in preda ai proclami che stravolgono il provvedimento nelle questioni essenziali. Il sospetto è che gli annunci del primo cittadino siano rivolti ad attirare su di se l’attenzione distogliendola dalle vere questioni che dovrebbero riguardare il confronto con i cittadini, anche con lo strumento del referendum, con l’intenzione magari di scaricare sull’ex assessore Cecilia Del Re una programmazione urbanistica del tutto lontana dalle vere esigenze della città. Per lunedì ho depositato un Question Time in cui chiederò al sindaco di informare il Consiglio sui motivi circa il mancato rispetto dell’obbligo di emissione del decreto di indizione del referendum “salviamo Firenze” in considerazione delle norme che ne regolano l’istituzione”.
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