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Attualità sabato 09 giugno 2018 ore 11:29

Accordo per integrare i giovani stranieri

Il progetto si svilupperà grazie alla collaborazione fra le tante associazioni del territorio e la rete di solidarietà del Quartiere 3



FIRENZE — Il Quartiere 3 ha firmato un protocollo d’intesa con le associazioni del territorio per promuovere dei percorsi di inclusione e di integrazione

Le associazioni e gli enti si impegnano ad avviare percorsi di alfabetizzazione di primo e secondo livello, nell’ambito dell’apprendimento della lingua italiana per il conseguimento della licenza media dei giovani stranieri, nonchè a promuovere percorsi di socializzazione attraverso attività sportive e culturali, come  l teatro, la musica e l’arte. 

L'ente gestore del progetto è la cooperativa Il Cenacolo. Il Comune di Firenze invece promuoverà occasioni di confronto e verifica delle attività, nonchè a fornire gli spazi necessari per iniziative aperte alla collettività.

“Una bella iniziativa, di cui è capofila la Cooperativa Il Cenacolo che si è impegnata in questi anni per accogliere ed inserire i giovani stranieri. Un impegno importante - ha detto il presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito - portato avanti insieme ad altre associazioni, che fanno parte della nostra rete di solidarietà, per dare a questi ragazzi un futuro di integrazione vera nella nostra comunità”.

“Se vogliamo lavorare in maniera seria e attenta sui percorsi di inclusione e integrazione e sulla conoscenza reciproca - ha spiegato l’assessore Funaro -, il modo migliore è farlo attraverso le attività che promuovono rapporti tra i ragazzi accolti in struttura e il territorio che la circonda”. 

L’assessore Funaro ha poi lanciato un appello alle altre realtà associative e ai gestori che gestiscono l’accoglienza dei migranti nelle nostre città. 

“È solo attraverso i meccanismi partecipativi e le attività di volontariato che si riesce a lanciare un messaggio positivo in un momento storico molto particolare come quello che stiamo vivendo - ha sottolineato l'assessore - Questo protocollo è un messaggio importante perché dimostra che l’accoglienza può essere fatta all’insegna della civile convivenza e della cittadinanza attiva”.


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