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Attualità giovedì 10 ottobre 2024 ore 11:50
Vendemmia agli sgoccioli, produzione in netto recupero
Buono e tanto: così il vino d'annata 2024 secondo le previsioni dei viticoltori che si accingono a raccogliere gli ultimi grappoli dai tralci
TOSCANA — Vendemmia agli sgoccioli e uva al sicuro in cantina, con produzione in netta ripresa: così i viticoltori della Toscana, che tirano le fila della stagione di raccolta dei grappoli dai tralci e avanzano previsioni sul vino che arà.
La raccolta, fa sapere Coldiretti Toscana, lascia presagire un recupero a doppia cifra (+30%) e una buona qualità secondo il 57,4% dei produttori intervistati dal Centro Studi Divulga, mentre per il 18,9% sarà addirittura ottima.
"Gli elementi per una prima realistica stima ci sono ora tutti. Nelle bottiglie finiranno poco meno di 2,3 milioni di ettolitri di vino, previsione superiore alla media degli ultimi cinque anni (poco meno do 2,2 milioni di ettolitri)": parola di Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti, sulla base dell’analisi delle previsioni di Assoenologi, Unione Italiana Vini e Ismea e la collaborazione del Masaf.
Il ciclo di vite e vino fra piogge e caldo record
Dopo un autunno molto piovoso, la stagione viticola è iniziata ad Aprile con un germogliamento in linea con l'anno precedente, lievemente anticipato in alcune zone.
"Le temperature primaverili miti – si legge nel rapporto di Assoenologi, Unione Italiana Vini e Ismea - hanno evitato il rischio di gelate, permettendo una crescita rapida delle piante e anticipando le fasi fenologiche della vite, evidenziando una buona fertilità. I mesi di Maggio e Giugno sono stati segnati da frequenti piogge, che hanno reso necessari numerosi interventi per proteggere le colture dalle malattie fungine, con un'attenzione particolare alla Peronospora, che però non ha avuto un impatto significativo".
Le piogge hanno aiutato a creare riserve idriche, ma hanno occasionalmente causato problemi all'allegagione di alcune varietà sensibili ai fenomeni di acinellatura. Dalla seconda settimana di Luglio, il clima è cambiato drasticamente, con un periodo di caldo intenso e assenza di piogge che ha accelerato la crescita dei grappoli e l'inizio dei processi di agostamento e invaiatura. La maturazione dei grappoli è stata lenta e graduale durante tutto Agosto.
Nella seconda metà di Agosto, puntuali ormai da alcuni anni, si sono iniziati a riscontrare dei danni da ungulati. Le prime vendemmie delle varietà bianche precoci sono iniziate già nella seconda metà di Agosto, mentre le varietà rosse come Pinot Nero, Merlot e Syrah sono state raccolte ad inizio Settembre. Dalla seconda metà di Settembre si è iniziato a vendemmiare anche il Sangiovese.
Clima spada di Damocle sui filari
Il clima è una spada di Damocle che pende sulla viticoltura - e su tutta l’agricoltura - e si riflette, a specchio, sui livelli produttivi condizionando la sostenibilità economica delle aziende. Per contrastarne gli effetti e la diffusione delle patologie ad esso collegate è indispensabile, secondo Coldiretti Toscana, investire in scienza e ricerca applicata, ed in particolare sulle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), la cosiddetta genetica green.
"E’ stata una lunga stagione, vissuta in apnea, per i viticoltori che devono ancora riprendersi dalla disastrosa vendemmia dello scorso anno flagellata dai violenti attacchi della peronospora (260 milioni di euro di danni certificati) che ne avevano condizionato pesantemente l’andamento", spiega una nota.
Lo spauracchio si è ripresentato anche quest’anno, complici le piogge di Maggio e Giugno, ma è stato ben controllato dai produttori.
Sono 16mila le aziende del settore, 60mila gli ettari coltivati a vite di cui il 32% con metodo biologico; 58 le indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT che generano un valore alla produzione di poco meno di 1,2 miliardi di euro ed altrettanti di esportazioni con il 74% delle bottiglie vendute nei paesi extra Ue.
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