Attualità mercoledì 22 marzo 2023 ore 12:00
Siccità, in salvo solo un decimo della pioggia
Conservazione della risorsa idrica e dispersione a confronto nell'analisi degli agricoltori in occasione della Giornata mondiale dell'acqua
TOSCANA — Solo un litro di pioggia ogni 10 viene raccolto e salvato, mentre vengono dispersi in media oltre 41 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione dell’acqua: in un contesto di progressiva tropicalizzazione del clima che fa sentire i suoi effetti anche in Toscana, è sfavorevole il bilancio tra conservazione e dispersione della risorsa idrica definito dagli agricoltori di Coldiretti Toscana in occasione della Giornata mondiale dell'acqua che ricorre oggi 22 Marzo.
Lo 'sbilancio' idrico ha radice certo nella quantità di precipitazioni, che lo scorso inverno secondo i dati dell'associazione sono risultate superiori alla media nel mese di Dicembre (+54% ovvero +61 millimetri di acqua) e a Gennaio (+22%, ovvero +19 millimetri rispetto alla media del trentennio).
Al bimestre è poi seguito un mese di Febbraio siccitoso (-47 millimetri, in percentuale è il -57%) e la scarsità di neve caduta in inverno rapidamente sciolta dalle temperature più alte della norma, hanno cristallizzato uno scenario di severità idrica media per la Toscana che ora guarda alla prossima estate con apprensione. Secondo il consorzio Lamma servirebbero 180 millimetri di pioggia nei prossimi due mesi per scongiurare un’altra estate di passione.
E poi c'è la dispersione idrica. Secondo dati Istat, illustra Coldiretti Toscana, dal punto di prelievo al rubinetto la rete idrica sul territorio regionale toscano disperde il 41,6% dell'acqua, con differenze tra le diverse province. Si va dal 55,8% di perdite lungo il tragitto dell’acquedotto della rete di Massa-Carrara al 25,5% di Arezzo, ma perdite superiori alla media regionale si registrano anche a Grosseto (52,5%), Prato (49,4%), Pistoia (42,7%) e Lucca (42,5%) e perdite importanti di acqua non risparmiano nemmeno le province di Firenze (40,2%), Pisa (38,4%), Siena (35,5%) e Livorno (32%).
"Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea - spiega l'associazione - dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione di formaggi, carni e salumi".
E allora: che fare? Non sprecare acqua e stivarne di piovana quando c'è così da averla quando manca: "Dobbiamo cambiare rapidamente il nostro approccio culturale partendo dall’ottimizzare i consumi domestici - afferma il presidente regionale toscano di Coldiretti Fabrizio Filippi - e ammodernare la rete idrica. Evitare gli sprechi e mettere in pratica tutte quelle strategie per preservare la risorsa. E dobbiamo migliorare la raccolta delle acque piovane: oggi tratteniamo solo l’11%. Dobbiamo arrivare al 50%".
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