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Attualità mercoledì 26 gennaio 2022 ore 20:00

Muore da solo a 23 anni, la Asl: "Arresto cardiaco imprevedibile"

Un reparto ospedaliero

La Asl Toscana Centro ha ricostruito le ultime ore di vita del giovane morto da solo in ospedale perchè alla madre è stato negato l'accesso



FIRENZE — Aveva 23 anni ed è morto da solo, dopo 4 giorni di ricovero all'ospedale San Giovanni di Dio, perchè i sanitari del reparto hanno negato l'ingresso alla madre in osservanza delle disposizioni anti-Covid. La donna ha poi raccontato l'accaduto alla trasmissione Agorà di Rai 3 e la drammatica vicenda è diventata un caso nazionale. 

Oggi  l’Azienda Usl Toscana Centro ha diffuso un comunicato in cui esprime "sentite condoglianze e vicinanza ai genitori ed alla famiglia del giovane" e fornisce la sua ricostruzione dei fatti.

"Il ragazzo è stato ricoverato giovedì 13 gennaio per una sindrome emolitica di cui era affetto fin da bambino. Il decorso clinico è stato stabile, il paziente è stato trattato con terapia concordata con lo specialista ematologo" si legge nella nota.

"Le condizioni di salute dei pazienti ricoverati vengono comunicate telefonicamente ai familiari ogni due giorni, salvo situazioni di emergenza che richiedono contatti immediati, in ottemperanza a quanto disposto dalle norme in materia di sicurezza anticontagio - prosegue la Asl - La circolare regionale prevede infatti deroga di accesso dei parenti nei reparti nei seguenti casi: stato terminale o marcato aggravamento, minori o persone con disabilità. Casistica che non era applicabile nel caso del ragazzo".

"Venerdì 14 gennaio i sanitari hanno dato comunicazione sullo stato di salute del figlio alla madre. La situazione clinica del ragazzo era stabile - si legge ancora nella nota - Il giorno successivo, sabato 15, è stato somministrato ossigeno a bassi flussi ed il paziente è stato rivalutato dal medico. Alle ore 21.30 ne è stata data comunicazione alla madre. In quel momento il quadro clinico non mostrava instabilità e non lasciava prevedere una evoluzione precipitosa". 

"Il ragazzo nel corso della serata è stato nuovamente rivalutato ed in accordo con gli specialisti è stata concordata una emotrasfusione. Di ciò la madre è stata avvertita - dichiara la Asl - Nelle ore successive tutti i parametri si sono mantenuti stabili. Alle ore 4.30, in maniera improvvisa e non prevedibile si è verificato un arresto cardio-respiratorio e sono state immediatamente praticate le manovre rianimatorie a cui il paziente non ha risposto e purtroppo l’esito è stato infausto".

"I sanitari intervenuti sono ancora molto provati e turbati per quanto accaduto e trasmettono ai familiari il loro personale cordoglio - conclude la nota - E’ stato proposto di eseguire il riscontro autoptico a cui i familiari non hanno dato il consenso".

Nessuno dubita che i sanitari intervenuti in questa vicenda siano molto provati e turbati dall'accaduto e, sinceramente, ci sembra il minimo di fronte a quello che ha dovuto affrontare quel ragazzo e alla perdita immensa subita dalla sua famiglia. 

Speriamo solo che serva ad evitare situazioni analoghe vengano inflitte anche ad altre persone.


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