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Attualità lunedì 12 gennaio 2015 ore 17:58

Razzismo in campo, insulti al baby calciatore

Un ragazzo di 15 anni, di origine etiope, offeso da un genitore al termine di una gara del campionato Allievi. Sanzo (Coni): "Stupito e amareggiato"



FIRENZE — Secondo quanto ricostruito nelle cronache di alcuni quotidiani locali, il fatto sarebbe avvenuto al termine dell'incontro che vedeva impegnate al centro sportivo "Cerreti" di Firenze le squadre degli Allievi B dell'Olimpia e del Margine Coperta (compagine di Massa e Cozzile, Pistoia). 

Il ragazzo di origini etiopi, all'uscita dei giocatori dal campo e facente parte della formazione pistoiese, sarebbe stato oggetto di espressioni offensive da parte di un genitore di uno dei ragazzi della squadra avversaria, che ha fatto riferimento al colore della sua pelle. 

Un fatto che, denuncia il direttore generale della Polisportiva pistoiese Antonio Bongiorni (tra l'altro scopritore di campioni del calibro di Pazzini, Montolivo o Bonaventura), non sarebbe stato stigmatizzato in alcun modo: "La cosa accaduta è vile e intollerabile - racconta - Il bambino non è stato tutelato da chi ha visto e sentito ciò che è successo, nessuno ci ha chiesto scusa, i genitori avversari dovevano intervenire e isolare subito questo soggetto". 

Solo oggi, a quanto riportato, sono arrivate le scuse da parte di Andrea Agatensi, direttore sportivo dell'Olimpia Firenze, che ha telefonato a Bongiorni per esprimere il suo personale dispiacere e solidarietà, a nome di tutto il club giovanile fiorentino.

Sull'argomento è poi intervenuto il presidente del Coni Toscana, Salvatore Sanzo che ha voluto "stigmatizzare quanto è successo sabato scorso al campo sportivo ‘Cerreti’ di Firenze" e come primo rappresentante dello sport toscano si è detto "stupito, oltre che molto amareggiato, del fatto che ancora oggi possano verificarsi episodi simili”.

“Questo è il segnale che non dobbiamo mai abbassare la guardia, proprio partendo dalla base – ha continuato Sanzo – e di come il percorso sul tema della formazione sia ancora lungo. Sono convinto, ad ogni modo, che l’ignoranza di un singolo non possa oscurare i valori che lo sport sa insegnare e promuovere, ovvero i valori di fratellanza, uguaglianza, rispetto delle regole e amicizia”.


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