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Attualità lunedì 20 novembre 2023 ore 08:17

Toscana delle Donne, 9 giorni contro ogni forma di violenza

Toscana delle donne - Momenti della prima serata della seconda edizione

La seconda edizione, dedicata all'umanità, al via con un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin e con un momento partecipato per gli alluvionati



FIRENZE — Un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin: la platea del Teatro Verdi di Firenze in piedi ha ricordato la ragazza uccisa dall’ex fidanzato arrestato nelle ultime ore. Si è aperta così la seconda edizione de “La Toscana delle donne – Umanità”, la settimana organizzata dalla Regione Toscana e dedicata a appuntamenti, spettacoli, riflessioni per costruire insieme una Toscana paritaria e puntare sui talenti femminili, nell’anno europeo delle competenze.

E’ stata la compositrice e pianista Giulia Mazzoni ad avviare la serata. E al pubblico, oltre mille i partecipanti, ha offerto un brano inedito composto per l’occasione all’indomani dell’alluvione che il 2 e 3 Novembre scorsi ha colpito Campi Bisenzio, Prato, Seano, Quarrata, Montemurlo e tutta l’area circostante.
Sulle note de “L’alluvione”, Mazzoni, pratese per l’appunto, ha commosso e mosso alla voglia di rinascere.

“Le donne – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - devono avere sempre più spazio e sempre più ruoli nell’economia, nella politica, nel sociale, per portare la loro determinazione, la loro lucidità e capacità di lavoro in sempre più ambiti della società: questo il messaggio che vuole lanciare la seconda edizione de ‘La Toscana delle donne’. Partiamo da una nota storica, cioè dall’Elettrice Palatina, che attraverso il proprio testamento pubblico ha permesso a Firenze e alla Toscana di poter conservare e mantenere pubblico l’immenso patrimonio di opere d’arte e beni culturali che in trecento anni di governo i Medici avevano cumulato. In pratica è proprio alla scelta lungimirante di una donna, il ‘Patto di famiglia’ voluto da Anna Maria Luisa de Medici, che la Toscana deve la sua vocazione alla cultura e la sua attrattività nel mondo”.
“Il 25 Novembre - ha proseguito Giani - è la giornata contro la violenza di genere, la Toscana delle donne è nata proprio per favorire politiche a supporto della donna, politiche incisive rispetto a questo dramma ed ai femminicidi. Abbiamo aperto questa edizione con un minuto di silenzio commosso, ricordando Giulia Cecchettin, ma tutte le trenta iniziative che in nove giorni caratterizzeranno la Toscana delle Donne vanno contro la cultura della violenza e contro ogni forma di coercizione”.

“La nuova edizione della Toscana delle Donne parte dal teatro Verdi di Firenze, dove si era conclusa la precedente – ha detto quindi Cristina Manetti, capo di Gabinetto del presidente Giani e ideatrice del festival -. Ripartiamo dalla donna come veicolo di un nuovo umanesimo”.
Manetti ha ricordato poi l'attivista iraniana premio Nobel per la Pace, Narges Mohammadi, detenuta a Evin, nella Repubblica islamica dell'Iran dal 2016 e membro della associazione Legam che lottava per l’abolizione graduale della pena di morte.

La Toscana dei meriti e la Toscana dei diritti, come racconta la antica tradizione di questa regione. E per questo sul palco sono salite le donne di “Donna Vita Libertà”, la via iraniana alla conquista dei diritti. Un messaggio che è stato amplificato dalla performance dei BowLand, iraniani di origine ma fiorentini di adozione, gruppo musicale che, dopo il successo a XFactor nel 2018, è oggi una band di livello internazionale.

Buio in sala, un fascio di luce ha volteggiato fino a fermarsi, uno a uno, sui venti ritratti di altrettante donne immortalate dal famoso fotografo Massimo Sestini in un momento della propria quotidianità a lavoro: dall’aeronauta, alla bagnina, alla sbandieratrice, passando per la chef, la ceramista, fino alla suora ricamatrice del monastero di Santa Maria di Rosano e altre. Venti ritratti che raccontano la Toscana e che da oggi sono esposti in mostra in Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione in piazza Duomo.

Cristiana Capotondi ha dedicato un monologo, scritto da Marco Bonini, alla toscana illustre ossia l'Elettrice Palatina. Ad accompagnare l’attrice, la compositrice e pianista Giulia Mazzoni che, dopo l’apertura della serata, è tornata sul palco al fianco della Capotondi.


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