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Attualità sabato 22 febbraio 2020 ore 21:00

In Toscana casi sospetti tutti negativi

Coronavirus, analizzati alcuni casi sospetti in Toscana, risultati per oggi tutti negativi. Oltre ottanta contagi in cinque regioni del nord Italia



FIRENZE — L'ordinanza con cui la Regione Toscana ieri sera ha adeguato le proprie misure di contenimento del coronavirus alle disposizioni arrivate dal ministero della salute, hanno già imposto un cambio di funzione all'ambulatorio Lilla aperto pochi giorni fa all'Osmannoro, a Firenze, tra le proteste di alcuni lavoratori delle ditte che si trovano nelle vicinanze. L'ambulatorio, infatti, ha già cessato di essere la sede per l'esecuzione dei tamponi faringei alla luce delle nuove regole che impongono la sorveglianza attiva per chi rientra in Italia dopo 14 giorni trascorsi nelle zone a rischio. Questi ultimi, infatti, dovranno comunicare il loro rientro al numero dedicato della Asl Toscana Centro 055 5454777 per segnalare l'isolamento domiciliare e, nel caso in cui insorgessero sintomi sospetti come febbre, tosse e difficoltà respiratorie, gli operatori sanitari si recheranno direttamente da loro per eseguire il tampone. La struttura resta aperta solo per le attività di richiamo telefonico di persone sotto sorveglianza.

Le nuove misure sono state illustrate dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dall'assessore alla salute Stefania Saccardi in una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati che ha illustrato l'ordinanza e comunicare le integrazioni inserite dopo la riunione di stamattina con la task force regionale. La situazione è al momento molto diversa da quella di altre regioni, come la Lombardia dove si è registrata la seconda vittima del contagio e settanta persone sono risultate positive al test, rendendo necessario isolare dieci paesi e l'applicazione di misure straordinarie.

Nello specifico, l'ordinanza regionale prevede la quarantena con sorveglianza attiva per chi ha avuto contatti stretti con casi confermati di coronavirus e la permanenza fiduciaria in casa con sorveglianza attiva per chi rientra in Italia dopo 14 giorni nelle zone a rischio. Con una seconda ordinanza sono stati disposti percorsi dedicati all'ingresso in pronto soccorso per i pazienti con sintomi respiratori, tosse, e febbre e pulizie più frequenti soprattutto nelle sale di attesa.

Il presidente Rossi ha anche spiegato che, al momento, non ci sono casi riconosciuti di contagio in Toscana:  "La sanità toscana è in grado di reagire all'emergenza. Non stiamo nascondendo nulla, i casi emersi finora sono risultati negativi. Se dovesse emergere un caso positivo, lo renderemo noto. Stiamo cercando di mettere in atto misure proporzionate ed eventualmente progressive".

La Regione ha poi rivolto a tutti l'appello a limitare le visite ai degenti in ospedali e gli accessi ai centri sanitari e ha messo a disposizione tre numeri telefonici, uno per Asl, riservati a coloro che rientrano dalla Cina o da zone a rischio. 

Rossi ha poi spiegato che lunedì incontrerà nuovamente il console cinese per "chiedere un elenco dei cittadini" che devono rientrare "nella nostra regione dalla Cina, in modo da coordinarci".


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