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Cronaca giovedì 23 maggio 2019 ore 11:33

Bimbo ucciso a Milano, il padre ha confessato

Terribile spiegazione fornita agli investigatori dal 25enne nato a Firenze e residente nel capoluogo lombardo: "Piangeva, non dormivo, l'ho picchiato"



FIRENZE — Si è conclusa nel giro di poche ore la fuga di Aliza Hrustic, il 25enne di origine croata nato a Firenze, che ieri fin dai primi momenti era stato indicato dalla moglie di 22 anni come il responsabile della morte del figlioletto di due anni, terzogenito della coppia (vedi articoli correlati). Alla polizia Hrustic alla fine ha dato una spiegazione terrificante del proprio gesto, ammettendolo: "Non riuscivo a dormire, mi sono alzato dal letto e l'ho picchiato". 

Tutto è iniziato ieri mattina nell'appartamento della coppia in via Ricciarelli, periferia ovest di Milano. Al 112 è arrivata una telefonata e all'altro capo c'era proprio il padre del piccolo che ha chiesto aiuto spiegando che il bimbo aveva difficoltà respiratorie. In sottofondo, a quanto pare, si sentiva il pianto della madre. Una volta sul posto, i paramedici hanno potuto constatare solo la morte del bambino. In casa c'era ormai solo la donna, disperata. 

A quel punto è iniziata la caccia all'uomo. Hrustic, scappato con le due figlie, una di 3 anni e una poco che da poco ne ha compiuto uno, ha cercato rifugio a casa di un conoscente in via Manzano, zona Giambellino. E' qui che, già intorno alle 12.30, gli agenti della squadra mobile si sono presentati. Lui non ha opposto resistenza e alla fine ha ammesso le proprie responsabilità. 

Da quanto emerso, sul corpo del bambino c'erano segni evidenti di percosse. I piedi erano fasciati singolarmente e non legati insieme come all'inizio era emerso. Ora si attende l'autopsia per capire come effettivamente siano andate le cose. Secondo il capo della mobile il 25enne "non è stato in grado di spiegare precisamente cosa gli è venuto in mente in quel momento. Non sappiamo se il bambino stesse piangendo, ha solo raccontato che non riusciva a dormire e che aveva assunto hashish. Si è alzato e, in preda a un accesso di rabbia incomprensibile, lo ha picchiato a morte".


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