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Cronaca lunedì 19 settembre 2016 ore 14:29
Bastonata a morte, il marito ha tentato di fuggire
I due si stavano separando. L'arma del delitto era ricoperta di sangue. Dopo i primi accertamenti, per l'uomo, noto dermatologo, è scattato il fermo
RAVENNA — E' scattato il fermo per Matteo Cagnoni, il dermatologo di 51 anni individuato stanotte dalla polizia a Firenze nella villa sulla via Bolognese dei genitori dopo il ritrovamento del cadavere straziato della moglie Giulia Ballestri, 40 anni, nello scantinato di un'altra villa di famiglia a Ravenna.
La coppia, molto benestante, abitava nella città romagnola con i tre figli di età compresa fra i 6 e gli 11 anni ma era in crisi profonda e sembra che soprattutto lei fosse seriamente intenzionata a separarsi.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo l'omicidio il dermatologo si sarebbe rifugiato a Firenze insieme ai bambini e, quando ha visto gli agenti sulla porta di casa, è fuggito nei campi circostanti. Un poliziotto si è lanciato all'inseguimento ed è riuscito anche ad afferrare per la camicia il 51enne ma lui, con uno strattone, si è divincolato ed è scomparso nel buio. La sua fuga però è durata poche ore: a un certo punto Cagnoni è tornato sui suoi passi fino alla villa del padre, illudendosi che i poliziotti se ne fossero andati. Invece è stato bloccato e portato in questura. "Mi sono spaventato quando ho visto gli agenti" si è poi giustificato senza fare alcun riferimento a quanto è successo alla moglie.
Nella giacca del dermatologo gli agenti hanno trovato una grossa cifra in contanti, il suo passaporto e quello dei figli, facendo ipotizzare che l'uomo stesse progettando di far perdere le sue tracce andando all'estero.
Nel frattempo, a Ravenna, gli investigatori hanno ritrovato l'arma dell'omcidio, un grosso bastone coperto di sangue, e ha ricostruito alcune fasi del dramma.
L'ultima volta che Giulia Ballestri si è messa in contatto con i familiari è stato giovedì scorso: un sms inviato al fratello. E sempre il fratello ieri pomeriggio ha denunciato la scomparsa della sorella dopo aver trovato l'auto della donna davanti alla porta di casa, in via Giordano Bruno, con le portiere aperte.
Sono scattate le ricerche e le proprietà della famiglia sono state setacciate dalla polizia fino alla villa dove è stato ritrovato il cadavere. L'edificio era chiuso a chiave e il corpo di Giulia è stato ritrovato nella scantinato, con addosso solo il reggiseno, la testa sfondata. Sia nello scantinato che in altre stanze della villa la polizia ha rinvenuto molte tracce di sangue e non si esclude che il primo colpo le sia stato inferto in casa e solo dopo il corpo sia stato trascinato nello scantinato, facendo sbattere ripetutamente la testa sui gradini. Dai primi accertamenti, la morte risalirebbe ad almeno tre giorni fa.
I familiari della vittima hanno raccontato che solo Giulia e suo marito avevano le chiavi della villa del delitto.
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