Attualità lunedì 28 luglio 2025 ore 08:00
Baby ambasciatori di pace Saharawi in Toscana

Bambine e bambini sono stati accolti nella sede fiorentina della presidenza della giunta regionale e in vari comuni del territorio
TOSCANA — Dal deserto di Tindouf, in territorio algerino, sono tornati in Toscana i baby ambasciatori di pace del popolo Saharawi, bambine e bambini che hanno trascorso le vacanze in alcuni comuni toscani nell’ambito dei programmi di solidarietà della Rete Italiana solidarietà con il popolo Sahrawi, da decenni impegnata in Italia in iniziative a sostegno dell’autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale.
A livello nazionale, il gruppo composto da 116 piccoli Saharawi è stato accolto in 7 regioni italiane. In Toscana, Castelfiorentino, Pontassieve e Sesto Fiorentino ne hanno ospitati 35.
E, alcuni giorni fa, 25 di loro hanno fatto visita a Palazzo Strozzi Sacrati, sede fiorentina della presidenza della giunta regionale. Lì è allestita una mostra fotografica dell’associazione “Città visibili aps” sul loro popolo da 50 anni in esilio, ispirata alle Prigioni di Michelangelo, metafora di libertà e autodeterminazione.
Erano accompagnati da Abdellahi Bucheiba, rappresentante in Toscana del Fronte Polisario (il movimento politico che si batte per l’indipendenza del popolo Saharawi, e da un gruppo di amministratori locali dei comuni toscani e volontari che fanno parte della Rete italiana di solidarietà. Tra questi ultimi il sindaco di Pontassieve Carlo Boni e rappresentanti delle associazioni Hurria, Selma 2.0 e Saharawi insieme.
A dare loro il benvenuto nella sede della presidenza della giunta il presidente Eugenio Giani, l’assessora alle relazioni internazionali Alessandra Nardini e l’assessora alla cooperazione internazionale Serena Spinelli.
"Tutti parte di un mondo che vuole la pace"
“La Toscana – ha detto il presidente Eugenio Giani - ha sempre riconosciuto il popolo Saharawi come uno dei grandi popoli del mondo. Da tanti anni si è instaurato un rapporto molto bello. Per noi Saharawi significa una grande nazione, amica dell’Italia e ci sentiamo tutti parte di un mondo che vuole la pace”.
L’assessora Spinelli ha ringraziato la delegazione dei piccoli ambasciatori per l’ospitalità ricevuta nel corso della sua missione avvenuta alcuni mesi fa: “Sono stati 4 giorni bellissimi che hanno rappresentato la dignità di un popolo.
“La Toscana, per storia, cultura, Dna, è terra di pace e di diritti”, ha spiegato l’assessora Nardini. “Oggi parlare di pace e di autodeterminazione non ci può non far pensare alle guerre e ai tanti conflitti che continuano a insanguinare il mondo”, ha aggiunto.
La mente è rivolta al popolo palestinese: “Solidarietà anche alle tante sorelle e tanti fratelli, le bambine e i bambini palestinesi, alla cui lotta siamo vicini come siamo vicini a tutti i popoli che vedono quotidianamente calpestati i propri diritti”, ha dichiarato.
Patti di amicizia col popolo Saharawi
La Regione Toscana ha un lungo rapporto di amicizia con il popolo del Sahara Occidentale, in particolare con la provincia (wilaya) di Auserd nei campi profughi Saharawi.
In Italia sono oltre 300 i Comuni che dai primi anni Ottanta hanno approvato patti di amicizia con il popolo Saharawi, in esilio da oltre cinquant’anni in Algeria a causa dell’invasione del Marocco, condannata anche dall’Onu.
Da allora questo popolo è in attesa del referendum di autodeterminazione, previsto dal Piano di Pace Onu siglato da Marocco e Fronte Polisario.
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