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Attualità martedì 18 aprile 2023 ore 10:52

Tavolini e nuove aperture, cosa vuole fare Firenze?

Non c'è più tempo. Tavolini all'aperto e stop alle nuove aperture, le categorie economiche aspettano che Palazzo Vecchio prenda una decisione



FIRENZE — La prima vera stagione post Covid si è aperta con una pesante eredità, la gestione della somministrazione di cibo e bevande sulla pubblica piazza dopo le concessioni straordinarie.

Il tempo è scaduto ma le cose sono cambiate. Le deroghe non bastano, le categorie economiche scalpitano ed i residenti aspettano al varco della Ztl anche se, come confermano i ristoratori "Sono i fiorentini, soprattutto, a frequentare i ristoranti che sono fuori dal centro". 

Le categorie economiche di Firenze, in tempi non sospetti, avevano pregato Palazzo Vecchio di mantenere gli spazi concessi all'esterno dei locali durante la pandemia sull'onda di un "cambio di usi e consuetudini" da parte della clientela che si sarebbe abituata alla consumazione all'aperto

Il parziale dietrofront. Il Comune di Firenze ha sospeso le concessioni, prorogando esclusivamente i dehors in mancanza del nuovo regolamento, ma adesso si avvierebbe verso una nuova apertura ai tavolini all'aperto nella periferia.

Non basta. Accanto a questo è arrivata la richiesta di estendere lo stop alle nuove aperture, previsto per il centro storico. A richiederlo, un po' a sorpresa, sono stati i ristoratori.

La crisi dei locali di somministrazione

"I locali della periferia di Firenze sono tutti in vendita" a lanciare l'allarme TNI Ristoratori Italia, che evidenzia "Se nel centro storico ci sono i turisti e il blocco a nuove aperture per tre anni a dare una mano alle attività del settore Horeca, che soffrono comunque la crisi, per quelle situate in periferia la situazione è drammatica".

Tni si lascia scappare il segreto di Pulcinella "Sono i fiorentini, soprattutto, a frequentare i ristoranti che sono fuori dal centro. Ma l'inflazione è ancora alta e gli stipendi sono rimasti gli stessi. Quindi, se prima si andava a cena fuori una volta a settimana, ora le famiglie hanno ridotto le uscite a quasi una al mese” a dirlo è Raffaele Madeo, presidente di TNI Ristoratori Italia.

Madeo aggiunge “A peggiorare la situazione per le nostre imprese i prezzi delle materie prime, che sono quintuplicati. Se prima un barattolo di pomodoro costava 1 euro, ora ne costa 5. E certo non bastano a far quadrare i bilanci delle imprese i buoni risultati di Pasqua. Le nostre attività, sia quelle del centro che quelle della periferia, si sono indebitate durante il Covid e le bollette continuano ad essere alte. Ma nelle periferie, dove i ristoranti lavorano soprattutto con i fiorentini (se fosse sfuggito, ndr) e dove non ci sono blocchi alle nuove aperture l'impatto è più grave, a tal punto che tutti i locali sono ormai in vendita e a rischio chiusura. Dalla liberalizzazione Bersani in poi, la licenza di un locale di periferia vale zero”.

"Anche in periferia serve perciò lo stop a nuove aperture alimentari e di somministrazione" è l'appello di TNI Ristoratori Italia al Comune di Firenze. 

Ma se i Ristoratori italiani sono noti per la loro posizione critica assunta durante la pandemia durante la quale si sono guadagnati un ruolo di spicco e di leader nazionale, fanno quasi più rumore associazioni come Confesercenti e Confartigianato che non nascondono la richiesta di rivedere le regole sulla somministrazione su area pubblica.

A rompere gli indugi è Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Imprese Firenze “La città, le sue piazze e strade beneficiano dei dehors e dei tavolini al pari del locale che li gestisce. Per questo, è anacronistico pensare ai dehors solo come un prolungamento dell’impresa. Dehors e tavolini fanno bene a tutta la città. Il consumo è cambiato profondamente dopo il Covid: adesso abbiamo il desiderio di muoverci e di viaggiare, anche più di prima, e in questo c’è anche il desiderio di stare all’aperto, insieme, godendo della bellezza delle nostre città. Sono convinto che la normativa, e il concetto che le sta dietro, sia datata: dovrebbe essere rivista profondamente”. 


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