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Attualità martedì 28 febbraio 2023 ore 15:15

Tassa di soggiorno o addizionale Irpef, la scelta di Firenze

Far pagare i turisti o far pagare i fiorentini, ma la scelta non è piaciuta agli analisti dell'overtourism che invitano invece a rivedere il modello



FIRENZE — Il Consiglio comunale ha affrontato il tema dell'aumento della cosiddetta Tassa di Soggiorno, il caso è nato dalla previsione nella legge Finanziaria dello Stato di una concessione di aumento alle città con grossi flussi turistici, Firenze ad esempio. 

L'ultima discussione ha portato il dibattito su una scelta, economica, culturale, di metodo: aumentare la Tassa di Soggiorno che pagano solo i turisti oppure aumentare l'addizionale Irpef che pagano solo i fiorentini

La prospettiva di liberare Gesù o Barabba ha però innescato ancora di più la disputa.

Tutto è nato dall'emendamento proposto dall'ex assessore al Bilancio e deputato Federico Gianassi che ha destato fin da subito reazioni da parte dei cittadini che da anni invitano l'amministrazione a rivedere il sistema dei flussi turistici, altrimenti definito modello di business, per alleggerire il centro storico tutelando la residenza ed il vicinato e da parte delle categorie che vivono di turismo come gli albergatori e servizi annessi che hanno gridato allo scandalo davanti ad una tassa che arriva a sfiorare i 50 euro per una famiglia di 4 persone che prenota una notte a Firenze.

Grazia Galli della Associazione Progetto Firenze è tra le voci civiche che da anni analizzano il fenomeno dell'overtourism, terminologia che rimanda all'overbooking e che essenzialmente esprime le criticità delle masse che migrano nell'ambito urbano tra pernottamenti e coperti e non solo alle biglietterie dei musei che fanno a gara di accessi record.

I consiglieri Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune hanno più volte portato a Palazzo Vecchio proprio le riflessioni sviluppate da Galli e così hanno commentato quanto emerso nell'ultima seduta "Nella sua risposta l’Assessore ha voluto ribadire che l’alternativa all’aumento della tassa di soggiorno era aumentare l’aliquota Irpef. A sostegno di ciò ha inteso fare un esempio: Bologna ha una spesa sulla polizia municipale inferiore del 30% rispetto a Firenze, che ospita una popolazione turistica di 20 volte superiore alla cittadinanza residente. Al di là dei conti che non tornano nell’esempio citato, porre come alternativa alla tassa di soggiorno l’addizionale Irpef non ci sembra corretto, stante che il gettito delle due entrate è destinato a coprire voci diverse. Fornire nei dettagli informazioni su come viene impiegata la tassa di soggiorno e su quali siano esattamente le voci di spesa per coprire le quali è ora necessario aumentarla è, a nostro parere, non solo un dovuto atto di trasparenza, ma soprattutto un requisito fondamentale per comprendere se il modello di sviluppo su cui stiamo articolando le nostre politiche è divenuto insostenibile".


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