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Attualità lunedì 04 febbraio 2019 ore 16:30

Stati Uniti e Firenze, un'amicizia lunga 200 anni

Un anno di eventi e manifestazioni per festeggiare il bicentenario della presenza diplomatica statunitense nel capoluogo toscano



FIRENZE — Una storia di amicizia lunga duecento anni che quest'anno sarà festeggiata con una lunga serie di eventi presentati in Consiglio regionale alla presenza del console generale degli Stati Uniti a Firenze Benjamin V. Wohlauer. “Non esiste un amico a voi più vicino degli Stati Uniti e così è per noi”, ha detto Wohlauer.

Si comincia già domani in Palazzo Vecchio con gli studenti americani che saranno in Palazzo Vecchio per lo Student Welcome Day nel segno degli scambi accademici con il paese d'oltreoceano. Il 15 febbraio poi in Consiglio regionale si terrà una conferenza sui rapporti economici tra i due paesi, con la storia degli investimenti economici di italiani negli Stati Uniti e viceversa. Il 22 febbraio toccherà a un evento dedicato alla storia afroamericana. 

Il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha ricordato la figura di Filippo Mazzei che da Poggio a Caiano arrivò negli Stati Uniti per diventare amico di Thomas Jefferson e suggerire al padre fondatore il famoso principio del diritto alla felicità. "Non solo - ha aggiunto Giani - Nell’espansione nel Far West ci sono molti toscani. Il vicesindaco di San Francisco che oggi stringe la mano al presidente Enrico Rossi ha antenati di Lucca”.

“È una grande storia d’amore, una fascinazione reciproca tra i due paesi, che viene valorizzata con eventi di grande interesse – ha poi detto l’assessore alle relazioni internazionali del Comune di Firenze Giovanni Bettarini - Ricorderemo figure come Amerigo Vespucci, ma anche Nano Campeggi. È anche una grande storia di relazioni economiche, che hanno contribuito a rilanciare la creatività fiorentina, come il Nuovo Pignone”.

Presente anche il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: “Il nostro museo fin dalla sua nascita ha avuto numerosi visitatori americani, che oggi superano i cinesi. Per un certo periodo superavano addirittura gli italiani – ha detto Schmidt – La quasi totalità dei pittori e degli scultori americani dal Settecento fino all’impressionismo ha vissuto abitualmente a Firenze e in Toscana”.

Il direttore del quotidiano La Nazione Francesco Carrassi ha poi aggiunto: “Quest’anno ricordiamo anche i centosessanta anni della nascita del mio giornale, La Nazione. Quando Firenze divenne capitale noi c’eravamo. Ci sentiamo in qualche modo coinvolti da questo anniversario”. “Sono solo quindici anni che The Florentine è nato – ha affermato la caporedattrice Helen Farrell – Sento ogni giorno l’amore e l’affetto che testimoniano i cittadini americani per la Toscana e per Firenze. Gli studenti americani, ad esempio, hanno aiutato nella pulizia delle Cascine. Non vediamo l’ora di pubblicare le storie del passato e quelle del presente”.


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