Attualità venerdì 24 novembre 2017 ore 11:16
Da donna a uomo con tecnica microchirurgica
Per la prima volta in Toscana l'operazione altamente complessa di falloplastica da lembo brachiale è stata eseguita su due pazienti a Pisa e Firenze
PISA — Per la prima volta in Toscana è stato eseguito un intervento di cambio di sesso da donna a uomo con tecnica microchirurgica di prelievo di lembo dal braccio e ricostruzione degli attributi maschili, con tutte le funzionalità ad esso connesse (urinaria e sessuale in un secondo tempo).
I due pazienti, operati rispettivamente a Cisanello (Aoup) e a Careggi, sono in buone condizioni e hanno completato un percorso assistenziale realizzato grazie all’accordo tra le due aziende ospedaliere nella definizione del “percorso diagnostico-terapeutico sulla disforia di genere” iniziato a gennaio scorso dall’ equipe pisana e poi da quella fiorentina.
L’intervento di conversione ginoandroide (da donna a uomo) comporta il prelievo di un lembo di cute vascolarizzato dal braccio con annessa arteria, vene e i nervi. Questo lembo viene poi configurato con le fattezze di un organo maschile con uretra e collegato al pube del paziente insieme alle strutture vascolari e nervose.
Oltre ai risultati estetici superiori rispetto alle altre tecniche, questa procedura permette al paziente di urinare in stazione eretta e di avere rapporti sessuali con la relativa funzionalità sensoriale. Questa tecnica chirurgica può essere necessaria anche per ricostruzioni a seguito di tumori o grandi traumi.
I due interventi hanno avuto una durata di circa 6 ore ciascuno grazie all’utilizzo della doppia equipe che ha permesso di eseguire contemporaneamente il prelievo e l’autotrapianto di tessuti nelle varie parti anatomiche interessate.
Sono stati eseguiti grazie alla collaborazione con lo University College Hospital di Londra, centro di eccellenza per questa particolare chirurgia.
Le equipe sono state dirette a Pisa dal dottor Girolamo Morelli e a Firenze coordinate dal professor Marco Carini e dal professor Sergio Serni delle cliniche urologiche di Careggi, con la partecipazione dei chirurghi Andrea Cocci, Marco Capece, Valeria Matteucci, Augusto delle Rose e Simone Caroassai. Erano presenti in sala il professor Giulio Garaffa dello University College Hospital di Londra in qualità di tutor e come ospite a Pisa il professor Emanuele Cigna della chirurgia plastica dell’Aoup.
Fondamentali i supporti del team anestesiologico diretto dal dottor Augusto Brogi e della componente infermieristica (Tiziana Ribechini - Rita Micheletti - Pamela Zucchelli, coordinati da Salvatore Pagliaro) e di tutte le altre specialistiche coinvolte prima e dopo le operazioni nell’ambito del percorso assistenziale per il trattamento della disforia di genere.
Per la prima volta, due aziende ospedaliero-universitarie, grazie al supporto anche della componente amministrativa dei due ospedali, si sono unite in un reciproco scambio di mezzi ed esperienze per offrire un percorso potenziato nel trattamento di una condizione per troppo tempo sottovalutata, consentendo lo spostamento non dei pazienti bensì dell’equipe chirurgica.
L’Aoup grazie alla istituzione del percorso “Disforia di genere” sta diventando il primo centro in Italia come numero di interventi l’anno. Grazie alla collaborazione creata con Careggi si raggiungono 40-50 interventi/anno. L’Aoup inoltre è la prima in Italia ad eseguire interventi di colon vaginoplastica grazie alla collaborazione del direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale, il dottor Piero Buccianti
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