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Sport sabato 04 febbraio 2023 ore 08:00

6 nazioni, quattro chiacchere con Edoardo Gori

Inizia il prestigioso torneo di rugby ed in vista di Italia-Francia l’atleta toscano si racconta. I fratelli Cannone nella formazione titolare



COLOMIERS (FRANCIA) — Il Torneo 6 Nazioni di quest’anno inizia domani e l’Italia all’interno delle mura amiche dello Stadio Olimpico di Roma è chiamata ad affrontare subito la Francia, la squadra che nel 2022 ha vinto il prestigioso Torneo e che quest’anno punta a fare il bis.

Per parlare della partita e degli Azzurri ieri siamo andati nei dintorni di Tolosa, la città dove ha sede la squadra di rugby dello Stade Toulosain, il club più titolato di Francia e d'Europa visto che detiene il record di 21 titoli nazionali e di 5 Heineken Cup, oltre a 5 Coppe di Francia.

A qualche chilometro di distanza c’è Colomiers, una cittadina la cui squadra milita nel ProD2, il campionato francese di seconda categoria del rugby.

Fin dal 2019 quando le maglie blu del Colomiers scendono in campo sovente affidano quella numero 9 ad un toscano doc, Edoardo Gori.

Edoardo Gori, detto “Ugo”, nato a Borgo San Lorenzo nel 1990, agonisticamente nato e cresciuto a Prato nei Cavalieri, vanta una lunga esperienza internazionale e per ben 69 volte ha indossato la Maglia Azzurra della Nazionale Italiana.

La sua prima partita da titolare nel 6 Nazioni risale al 2012 proprio contro la Francia, incontrata sul prato dello stadio Saint Denis di Parigi. L’ultima apparizione in nazionale risale invece al 2019.

Quando lo incontriamo Edoardo Gori sta preparando il derby con i cugini del Montauban, altro club della zona, altre belle e solide tradizioni, altra partita da vincere.

Edoardo, come sta andando la tua stagione e quella della tua squadra

Per adesso bene. Ci sono un po’ di alti e bassi ma del resto il ProD2 è un campionato molto competitivo e c’è tanta intensità. Attualmente siamo in quinta posizione ma stiamo lavorando duramente per cercare di raggiungere stabilmente la terza o la quarta posizione, che ci consentirebbe di giocare in casa la partita dei playoff per contendersi la seconda promozione che porta in TOP14 (la prima classificata viene promossa in TOP14 di diritto – ndr).

Sono contento della mia stagione anche se in questo periodo sto giocando un po’ meno per fare spazio ai giocatori più giovani. Il mio compito è anche quello di accompagnarli nella loro maturazione e farli crescere. Di questo ne sono molto soddisfatto.

Puoi fare un bilancio dei tuoi quattro anni a Colomiers?

E’ stato un periodo veramente positivo perché è una bella esperienza di vita a parte il rugby, che comunque mi ha dato e mi sta dando tanto. Quando è arrivata la pandemia eravamo primi in classifica ed avevamo la possibilità per salire in TOP14 anche se forse ci mancavano le potenzialità economiche. Nelle altre stagioni abbiamo sempre giocato i playoff e ti assicuro che per un giocatore sono momenti molto belli, con una posta in palio importante. Sono molto soddisfatto anche per come si è trasformata la mia vita fuori dal campo di rugby. Oggi parlo molto bene il francese, la mia ragazza è francese, sto conoscendo persone interessanti, ho nuovi stimoli e vedo nuove opportunità. Dal punto di vista formativo in Italia ho fatto una triennale in economia dello sport ma qui in Francia sto allargando i miei orizzonti e lo scorso anno ho fatto un master sempre in economia ma con una specializzazione nell’ambito della gestione delle crisi aziendali.

Stai dicendo che oramai il tuo futuro sia sportivo che personale sarà in terra di Francia?

Tra un mese ho 33 anni e tra poco la mia carriera di giocatore di rugby arriverà inevitabilmente alla fine. Sto progettando il mio futuro, la vita è lunga ma per il momento credo che per me ci saranno più opportunità qui in Francia, almeno per qualche anno.

Quando hai iniziato a giocare e rugby?

Ho iniziato veramente presto, avevo 4-5 anni. Mio padre giocava a Prato e piano piano mi ha trasmesso la passione per la palla ovale. Sono sempre stato un ragazzo molto sportivo ed ho coltivato anche altre discipline ma alla fine il rugby è diventata ed è rimasta la mia grande passione.

4 Febbraio 2012, Stadio Saint Denise, la tua prima volta con la Francia nel 6 Nazioni, i transalpini vincono 30 a 12. Cosa ricordi?

Emozione incredibile come incredibile è sempre stata l’emozione di giocare in Azzurro, soprattutto in casa all’Olimpico o ancora prima allo Stadio Flaminio in un contesto pazzesco, con tutta quella gente che tifa per te.

69 presenze in nazionale sono tante. Chissà quante emozioni, quanti ricordi. Il tuo ricordo più bello in Azzurro?

Il ricordo più bello, anzi i ricordi più belli, mi portano a Firenze. Allo Stadio Artemio Franchi ho indossato per la prima volta la Maglia Azzurra nel 2010 contro l’Australia. Ricordo che quando con la squadra sono uscito dall’hotel per salire sul pullman ed andare allo stadio fuori ad aspettare c’erano i miei amici. Raccontano che ero bianco come un cencio. Avevo vent’anni e giocavo per la prima volta in Nazionale a pochi chilometri da casa. Come fai a dimenticarlo. Sempre nello stadio fiorentino ricordo con emozione la splendida e storica vittoria del 2016 contro il Sudafrica. Momenti che ti fanno accapponare la pelle. Firenze porta davvero fortuna alla Nazionale, guarda ad esempio l’altra storica vittoria contro l’Australia conquistata proprio quest’anno. Firenze è casa, la Toscana è casa, lì ci sono i miei ricordi più belli.

E quello più brutto o comunque il momento più amaro vissuto in Azzurro?

Sicuramente gli infortuni, momenti difficili che ti mettono alla prova. In particolare l’infortunio a Marsiglia nella partita con la Francia, che ha coinciso con l’ultima volta che ho indossato la Maglia Azzurra. Sono stato fermo 8 mesi e poi, a soli 28 anni, non sono più riuscito a vestire la maglia della Nazionale. Si, davvero il mio ricordo più brutto.

Italia Francia, primo turno, partita difficile. Come la vedi?

Io penso che possiamo giocarcela. E’ vero che la Francia in questo momento è la squadra più forte del mondo e del resto l’ha dimostrato anche durante i test dell’estate scorsa e dell’Autumn Nations Series. I francesi però mentalmente sono attaccabili e se all’inizio riuscissimo a mettergli pressione potrebbero iniziare a dubitare delle loro capacità di portare a casa il risultato e mettersi in difficoltà da soli. Occorrerà stare attaccati al punteggio, le sorprese a nostro favore potrebbero venire fuori quando sarà il momento di vedere chi ci crede di più o chi ha più gas. Del resto i nostri ragazzi dopo la vittoria del 2022 contro il Galles sono consapevoli di essere competitivi e di potersela giocare anche contro le più grandi. Una prova è la vittoria ottenuta con l'Australia questo novembre o tutte le buone prestazioni viste nelle altre partite. L’Italia ha iniziato a vincere, è consapevole delle proprie forze ed ha alcuni giocatori con quel qualcosa in più che può fare la differenza, come Ange Capuozzo ad esempio, che dal niente è in grado di creare situazioni favorevoli. Anche la mischia sta migliorando molto. Secondo me possiamo fare un ottimo Sei Nazioni ed anche la Francia se ne rende conto.

A questo proposito il Presidente della Federazione Marzio Innocenti ha dichiarato che si aspetta di vincere almeno due partite. Se vogliamo dargli ragione quali sono secondo te le due partite su cui puntare?

Le parole del Presidente stimoleranno ancora di più i ragazzi. Certamente quelle che sembrano più alla nostra portata sembrano il Galles e la Scozia. Ma anche l’Inghilterra, visto che viene da un periodo difficile. E’ arduo fare pronostici. L’importante è vedere che i ragazzi adesso scendono in campo determinati a giocarsela con tutti e stanno facendo un gran lavoro di preparazione.

Nel giro delle squadre nazionali in questo momento c’è tanta Toscana

Si. I fratelli Cannone, Gianmarco Lucchesi, Simone Gesi, Lapo Frangini, Ion Neculai, Lorenzo Pani ed altri. Le società toscane sfornano talenti e giovani di qualità. Io sono contento per un movimento che è sempre stato importante in ambito nazionale ed in questo periodo lo sta confermando. Tempo fa Niccolò Cannone mi ha mandato una foto che mi ritrae con lui giovanissimo insieme ad altri ragazzi di Firenze. Ora è lui sotto i riflettori e il suo successo spingerà tanti ragazzi a prendere in mano la palla ovale. A Firenze, a Livorno ed in tutta la Toscana.

Ci lasciamo, ed Edoardo Gori torna a concentrarsi sul derby che deve giocare in serata, quello con il Montauban.

Noi invece, prosaicamente, possiamo concentrarci sull’altra grande tradizione che insieme al rugby contraddistingue Tolosa e dintorni, la passione per la cassoulet alla tolosana, un piatto pesante e saporito fatto con fagioli bianchi, salsiccia di Toulose, carne di maiale e di agnello, anatra conservata nel grasso con aggiunta di cotenna e verdure.

Poi una lunga digestione e domani la partita in tv.

Tanto c’è tempo, altro che se c’è tempo.

(Domenica ore 16: dallo Stadio Olimpico di Roma, Italia-Francia, Sky Sport Uno, NOW, TV8 e skysport.it, con il commento di Francesco Pierantozzi e Federico Fusetti)

ITALIA

15 Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 7 caps)
14 Pierre BRUNO (Zebre Parma, 7 caps)
13 Juan Ignacio BREX (Benetton Rugby, 18 caps)
12 Luca MORISI (London Irish, 39 caps)
11 Tommaso MENONCELLO (Benetton Rugby, 6 caps)
10 Tommaso ALLAN (Harlequins, 66 caps)
9 Stephen VARNEY (Gloucester Rugby, 15 caps)
8 Lorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 3 caps)
7 Michele LAMARO (Benetton Rugby, 21 caps) – capitano
6 Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 40 caps)
5 Federico RUZZA (Benetton Rugby, 36 caps)
4 Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 25 caps)

3 Simone FERRARI (Benetton Rugby, 40 caps)
2 Giacomo NICOTERA (Benetton Rugby, 7 caps)
1 Danilo FISCHETTI (London Irish, 25 caps)

A disposizione

16 Luca BIGI (Zebre Parma 42 caps)
17 Federico ZANI (Benetton Rugby, 16 caps)
18 Pietro CECCARELLI (Brive, 24 caps)
19 Edoardo IACHIZZI (Vannes, esordiente)
20 Giovanni PETTINELLI (Benetton Rugby, 8 caps)
21 Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 6 caps)
22 Alessandro FUSCO (Zebre Parma, 5 caps)
23 Edoardo PADOVANI (Benetton Rugby, 40 caps)

FRANCIA

15 Ramos, 14 Penaud, 13 Fickou, 12 Moefana, 11 Dumortier, 10 Ntamack, 9 Dupont (c), 8 Alldritt, 7 Ollivon, 6 Jelonch, 5 Willemse, 4 Flament, 3 Atonio, 2 Marchand, 1 Baille.

A disposizione: Barlot, Wardi, Falatea, Taofifenua, Lavault, Macalou, Le Garrec e Jalibert.

di Marco Burchi

Marco Burchi
© Riproduzione riservata


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