​"TESTO” alla Leopolda e l'incontro dei "non lettori"

FIRENZE — Si e conclusa la quarta edizione di TESTO (come si diventa un libro), un evento Pitti Immagine ormai rodato. Un salone dedicato al mondo dell'editoria: come nasce un libro, come si scrive, come si pubblica, come si disegna e come si legge. Un appuntamento per gli addetti ai lavori e ambiente ambito da tutti gli appassionati lettori.

“Il non lettore” appare senza dubbio spaventato alla vista delle lunghe file di stand di case editrici, quest'anno ben 174 e 200 ospiti. E allora ecco qua la soluzione: gli incontri nel Tinello subito all'entrata e vicino al rassicurante punto biliardino dove gli editori si sfidano al calciobalilla.

Ad accogliere i non lettori negli incontri della rassegna “STO nel Tinello” troviamo Beniamino Sidoti e Riccardo Ventrella animatori delle discussioni.

Beniamino Sidoti co-fondatore di Lucca Games, scrittore, giornalista e formatore alla lettura. Esperto di giochi di ruolo e scrittore di collane per ragazzi come Giochi per scrivere meglio.

Riccardo Ventrella, curatore della rassegna, Ingegnere Culturale, Gran Maestro di cerimonie al Teatro della Pergola e organizzatore di eventi.

I due peraltro erano compagni di liceo.

Atmosfera simpatica e informale e via si parte tutti intorno al tavolo del Tinello.

Quest'anno hanno scelto Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald.

“È qualcosa che può essere utile in società. Come parlare di un libro senza averlo mai letto. Come parlare per esempio del Grande Gatsby senza averlo mai letto”

“Ci sono due regole di comportamento.

La prima è: farlo senza vergogna, fingere smaccatamente

La seconda: tutto è possibile avendo però l'accortezza di non addentrarsi in ragionamenti troppo specifici”

“È un libro molto importante è un capolavoro. Queste sono le frasi da tirare fuori. Dovete usare un truismo. Ovvero qualcosa che è dichiaratamente vera e non si può dire che è falsa. Dire per esempio che è un capolavoro. Puoi intavolare la discussione ma dare il carico agli altri di prendersi la responsabilità di continuarla mentre voi rimanete in attesa. L’altra persona può fornire un dettaglio ma attenzione anche questa persona potrebbe fingere di averlo detto”

Una serie di paradossi che animano la discussione nel Tinello tra battute, risate e prove pratiche con il libro. Consigli nel caso in cui durante la discussione sia presente anche il libro. Ovvietà che rendono l'incontro ancora più ironico come il consiglio di leggere, sfogliando il libro con nonchalance, il paratesto, la trama in fondo al libro, l'incipit e l'explicit per trarne più informazioni possibili.

“Se volete proprio rischiare potete sempre prendere gli argomenti sui luoghi, perché il libro è ricco di descrizioni. Così apri il libro a caso come se tu avessi scelto il passaggio e cerchi velocemente nelle due pagine una descrizione del paesaggio e la leggi a voce alta”

E anche questa ipotesi è accompagnata dalla prova pratica.

Alla fine dell'incontro il “non lettore” scopre di aver voglia di leggere il libro.

Scopo raggiunto nell’ ambiente intimo del Tinello con queste attività semiserie che comunque ruotano intorno al piacere del leggere e del libro. Si entra da “non lettori” e si esce con lo stimolo alla lettura.

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