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Lavoro martedì 15 novembre 2016 ore 15:10

Stazione Foster, rischiano il posto in 150

Servizio di Dario Pagli

Assemblea e presidio dei lavoratori davanti al cantiere della stazione Av che Ferrovie vorrebbe cancellare. In scandenza a fine mese 50 contratti



FIRENZE — Sono centocinquanta i dipendenti che rischiamo il posto di lavoro se la costruzione della nuova stazione sotterranea per i treni Av sarà bloccata come vorrebbe RFI. Mentre Regione e Comuni stanno valutando soluzione alternative, il futuro dei lavoratori è stato al centro dell'assemblea e del presidio di protesta che oggi si sono svolti nel cantiere nell'area degli ex Macelli, organizzati dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

"Centocinquanta posti di lavoro a rischio sono l’effetto che potrebbe provocare l'attuale situazione di grande incertezza sulla continuità del cantiere della Stazione Foster e sul progetto del sottoattraversamento per l’alta velocità - si legge in una nota dei sindacati - E non dobbiamo dimenticare che quasi un terzo dei 150 operai che lavorano in via Circondaria ha il contratto in scadenza già a fine novembre mentre col cantiere e il tunnel a regime ci sarebbe lavoro per 400-500 persone". 

"Non possiamo accettare la mancanza di riscontri ed impegni da parte della committente Rfi e delle istituzioni locali - hanno spiegato Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil - Questa situazione non permette neanche di contrattare assunzioni degli edili disoccupati fiorentini". 

Al termine dell'assemblea gli operai hanno deciso di scrivere al prefetto per chiedergli di convocare un incontro urgente con tutte le parti in causa per capire il destino dell’opera e dei lavoratori. 

“Devono dirci che progetto hanno e come vogliono portarlo avanti - concludono i sindacati - Ci troviamo in un teatro dell’assurdo, sono stati investiti centinaia di milioni di euro in un’opera di cui ora non si conosce il futuro. Gli operai hanno scelto di lavorare qui, e ora si ritrovano con contratti a termine non rinnovati o a rischio di mancato rinnovo. La situazione è grave, se non avremo risposte dalle istituzioni e da Rfi la mobilitazione continuerà”.


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