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Lavoro mercoledì 10 giugno 2020 ore 10:10

Sospesi dall'albergo di lusso per la crisi Covid

​Gli ammortizzatori sociali previsti per l'emergenza sanitaria dovuta all'epidemia Covid sono finiti e così i dipendenti sono stati sospesi



FIRENZE — Circa 40 addetti ai servizi di pulizie e facchinaggio impiegati in tre grandi alberghi di Firenze dall’8 Giugno, per effetto del termine delle 14 settimane di ammortizzatore sociale Covid, sono stati sospesi senza stipendio. A denunciarlo è stata la Filcams Cgil.

"Una sospensione - spiega il sindacato con una nota - che dovrebbe, per le cooperative, protrarsi fino al 1° settembre, periodo oltre il quale ripartirebbero le successive 4 settimane di ammortizzatore sociale. Si tratta di tre mesi senza reddito".

Delle 14 settimane di ammortizzatore sociale Covid "Nove derivano dal Decreto Cura Italia mentre le altre cinque derivano dalle possibilità del Decreto Rilancio. Ne avrebbero a disposizione altre quattro, ma da norma possono usarle non attaccate consecutivamente alle precedenti, bensì dal 1° settembre. Questa norma vale per tutti i settori, eccetto che il turismo. E queste cooperative di cui si parla, sembra paradossale, non hanno il codice Ateco del turismo" è quanto sottolineato dalla Filcams.

Il sindacato denuncia "Si tratta di scelte aziendali, sia da parte delle cooperative sia da parte degli alberghi committenti. Le aziende committenti scaricano le responsabilità sulle cooperative con una riduzione dei costi con l’applicazione di contratti diversi e meno costosi di quelli del turismo, e le cooperative scaricano le contraddizioni sui lavoratori. Un sistema economico scandaloso, quello delle esternalizzazioni, che col Covid manifesta tutte le contraddizioni nefaste del suo portato originario: le catene alberghiere devono mettere fine a questo modello di esternalizzazioni".

Le richieste. "Abbiamo chiesto alle cooperative di aprire gli ammortizzatori sociali ordinari per dare continuità reddituale ai lavoratori evitando il periodo di “buco”; al contempo, abbiamo chiesto ai committenti, che hanno una responsabilità in solido legale ma anche politica, di reinternalizzare le lavorazioni applicando il contratto del turismo. Alla politica infine il sindacato chiede due cose: prorogare l’ammortizzatore sociale Covid prevedendo la possibilità di attaccare consecutivamente le attuali nove settimane previste dal Decreto Rilancio, posticipare il blocco dei licenziamenti oltre la data del 17 agosto" conclude la nota.


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