Attualità lunedì 21 agosto 2017 ore 10:06
Scintille sul carcere dopo il blitz dei Radicali
L'associazione Andrea Tamburi critica con il Comune: "Su Sollicciano risposta burocratica e nessun dialogo". Nardella: "Deve intervenire lo Stato"
FIRENZE — Non è piaciuta all'associazione radicale 'Andrea Tamburi' la risposta data da Palazzo Vecchio alla richiesta di aprire un ponte tra la città e il carcere di Sollicciano per risolvere i problemi che riguardano le condizioni dei detenuti. "Spiace osservare che la risposta del Comune di Firenze alla nostra richiesta di convocare un Consiglio comunale straordinario a Sollicciano, dedicato ai problemi del carcere, sia così stizzita. Una risposta un po' burocratica, un elenco della spesa che ha il connotato della giustificazione e non, come sarebbe più consono, quello del dialogo e della riflessione", ha detto Grazia Galli, dell'associazione radicale. "Il punto - ha aggiunto - non è illustrare ciò che il Comune ha fatto, o cercato di fare, ma aprire e consolidare un ponte tra il carcere e la città per capire le vere necessità e quanto, tanto, ancora il Comune potrebbe fare".
Su questo "l'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi" ha offerto e continuerà ad offrire il proprio aiuto. Occorre però una disponibilità politica che, al momento non pare esserci da parte del Comune. La Regione Toscana, invece, con l'invio dei ventilatori ha risposto positivamente, privilegiando l'attenzione verso Sollicciano e i fatti concreti: un primo mattone per la costruzione di quel ponte contro l'esclusione, che va ora rafforzato con altre iniziative". "Rilanciamo quindi la nostra proposta al Sindaco, Dario Nardella, sulla cui sensibilità istituzionale confidiamo, affinché non faccia mancare il proprio apporto alla costruzione di un percorso che riporti nella legalità costituzionale l''istituto di Sollicciano, che della città di Firenze è parte integrante".
Il sindaco di Firenze Dario Nardella, dal canto suo, ha detto di apprezzare "l'iniziativa dell''Associazione 'Andrea Tamburi' legata al movimento dei Radicali che ha riguardato il nostro carcere e che ha messo nuovamente in luce i problemi atavici di questa struttura. Da parte del Comune di Firenze non c'è alcuna volontà di prendere le distanze, ma una concreta disponibilità a valorizzare le molte iniziative mirate a migliorare le condizioni dei detenuti a Firenze e in Italia in generale". D'altra parte, "è evidente - ha detto Nardella - che il sindaco e la sua comunità possono poco senza una volontà forte dello Stato che è il responsabile formale e sostanziale della condizione dei carceri nel nostro Paese. Sono dunque pronto a lavorare insieme agli amici Radicali su questo fronte portando l''esperienza e la passione dei miei collaboratori su questo campo".
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