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Attualità venerdì 28 ottobre 2022 ore 09:24

Rsa, bollette più care e costi alle stelle

Sulle famiglie incombe l'aumento delle rette per l'assistenza degli anziani nelle strutture sanitarie a causa del caro energia che grava sui gestori



FIRENZE — Chiudere le residenze sanitarie assistite oppure aumentare le rette, questa la scelta che resta alle strutture secondo Confcooperative Toscana. 

Le Rsa in Toscana sono in totale 322, tra pubbliche (in piccola parte), profit e no profit, e ospitano 12mila anziani. In una Rsa di Prato nel bimestre Agosto-Settembre le spese energetiche sono aumentate di 28mila euro, a fronte di contributi previsti dal Decreto Aiuti Ter di appena 1.200 euro. 

Manifestazione in piazza Duomo a Firenze di un ampio cartello di associazioni rappresentative delle strutture e dei servizi di assistenza sanitaria, socio sanitaria, e non solo, profit e no profit: Uneba-Toscana, Aret-Asp, Anaste, Arsa, Arat, Agespi, Confcooperative Sanità Toscana, Confcooperative-Federsolidarietà Toscana, Agci-Solidarietà Toscana, Aiop.

Anna Batini, presidente di Confcooperative Sanità Toscana, e Alberto Grilli, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Toscana, hanno partecipato alla manifestazione “Le Rsa e i Centri Diurni svolgono un servizio pubblico ma i costi sono sempre più privati, a carico delle organizzazioni e delle famiglie. Col caro energia la situazione è insostenibile. Abbiamo manifestato alla luce dell’inerzia e del silenzio della Regione e degli Enti Pubblici: è assolutamente necessario che le Istituzioni, a tutti i livelli, intervengano urgentemente. Stiamo assistendo ad un tentativo di scaricare sulle cooperative, sulle famiglie e sugli utenti le inefficienze del sistema. Abbiamo superato il punto di non ritorno”.

“Nel caso degli associati a Confcooperative-Federsolidarietà e Confcooperative-Sanità toscane - spiegano Batini e Grilli - la situazione di grande sofferenza interessa l’universo delle strutture e dei servizi afferenti gli ambiti sociale, socio sanitario, assistenziale, educativo, della salute mentale e delle dipendenze, dell’assistenza territoriale, dell’inserimento lavorativo. La realtà è che la situazione in Toscana è totalmente bloccata e, oltre alle note criticità - mancanza di adeguamenti tariffari, incapienza delle basi d’asta nelle gare d’appalto, costi e strascichi della pandemia - ed al rincaro energetico, nel rinnovo delle convenzioni in scadenza di tutte le strutture gli Enti Pubblici propongono costi generali tarati sulle tariffe del 2018, perché secondo loro la situazione è ‘transitoria’ e comunque ben ‘ristorata’ dai Decreti Aiuti”.


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