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Lavoro mercoledì 29 dicembre 2021 ore 18:34

Ortofrutticola Mugello, a rischio 100 lavoratori

L'annuncio della chiusura della fabbrica di Marradi ha fatto scattare l'allrme sociale. Convocato il tavolo dell'unità di crisi della Regione Toscana



FIRENZE — L'azienda bergamasca Italcanditi, proprietaria della Ortofrutticola del Mugello, ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento di Marradi per spostare la produzione di marron glaces a Pedrengo. Domani, 30 Dicembre. alle 16 è convocata l’assemblea dei lavoratori presso il Teatro comunale di Marradi.

Si è tenuta ieri la riunione tra il responsabile del personale del gruppo Italcanditi, la consulente del lavoro del gruppo e i rappresentanti Flai Cgil e Fai Cisl e l’azienda ha comunicato alle parti sociali l’intenzione del Fondo Investindustrial, proprietario al 70 per cento di Italcanditi, di cessare l’attività e trasferire la produzione.

Il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti ha reso note le intenzioni dell'azienda ed ha contattato l’unità di crisi regionale guidata da Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e crisi aziendali del presidente Eugenio Giani. Il tavolo regionale con il sindaco e i sindacati è convocato per il 3 Gennaio.

L’azienda conta una decina di dipendenti a tempo pieno, a cui vanno sommati i lavoratori stagionali, che nei momenti di maggior richiesta fanno oscillare il numero totale tra le 60 e le 100 unità, circa l’80 per cento sono donne. Nata nel 1984 su iniziativa dell’allora Comunità Montana, la “fabbrica dei marroni” così è conosciuta nel Mugello, è un punto di riferimento per il territorio e perno dell'economia locale.

Il sindacato Flai Cgil Firenze ha reagito con una nota “Inaccettabile. L’azienda continua a parlarci di 9 persone, noi gli abbiamo chiarito un concetto per noi imprescindibile: le persone sono una ottantina, poco importa se tecnicamente la procedura prevede l’apertura solo per quelle 9 persone, tempi indeterminati e stagionali per noi sono la stessa cosa anche se la norma sui trasferimenti/cessazioni aziendali non lo dice. L’Ortofrutticola del Mugello occupa 9 dipendenti a tempo indeterminato a cui sarà offerta la possibilità di un trasferimento a Pedrengo e circa una 70ina di lavoratori stagionali, molti dei quali “storici”, principalmente donne. Un polmone economico e produttivo per Marradi, ma anche per i paesi limitrofi, che nel 2018 ha fatturato 8,7 milioni di euro, senza considerare l’indotto, composto da coltivatori di castagne, del “marron buono IGP” del Mugello. Riteniamo quella di Italcanditi una scelta scellerata” hanno detto Chiara Torsoli della Flai Cgil Firenze e Andrea Piccini della Fai Cisl Firenze e Prato.

L'annuncio diramato su Facebook ha fatto scattare l'allarme sociale in Toscana dove brucia la vertenza della Gkn, che dopo l'annuncio a sorpresa di 422 licenziamenti e dopo 6 mesi di lotte sindacali è stata recentemente acquisita dall'advisor ed è in attesa di essere ceduta definitivamente e reindustrializzata.

Al fianco del sindaco di Marradi si è schierato per primo il sindaco della Città metropolitana di Firenze, Dario Nardella, che ha puntato il dito sul sistema della delocalizzazione ed ha offerto il sostegno nella lotta per la permanenza del sito industriale.

I consiglieri metropolitani Lorenzo Falchi ed Enrico Carpini hanno commentato "Si tratta di una scelta sbagliata, in contrasto con la valorizzazione di un'eccellenza locale come il marrone, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Siamo vicini ai lavoratori e alla comunità di Marradi di fronte ad una decisione sbagliata che colpisce il tessuto produttivo del nostro territorio in un momento di grande delicatezza. Sosterremo dentro e fuori le istituzioni tutte le iniziative utili a scongiurare il trasferimento, su cui ci aspettiamo che quanto prima si apra un confronto serrato con la proprietà".

"La lavorazione dei marroni è un fiore all'occhiello del nostro territorio che porta indissolubilmente con sè il nome di Marradi. E questo anche grazie ai lavoratori che hanno fatto la storia dello stabilimento locale e che oggi non devono essere lasciati soli. Per questo siamo al fianco del sindaco, della sua comunità e delle istituzioni, con le quali siamo in contatto per seguire la situazione e affinché la Italcanditi ritiri l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Marradi. Se vogliamo far vivere le aree interne decisioni come queste sono assolutamente da respingere" hanno commentato Massimiliano Pescini e Marco Recati, della segreteria del PD toscano.


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