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Attualità martedì 06 ottobre 2020 ore 10:41

"Mascherine all'aperto? Sì ma non sono talismani"

La dottoressa Roberta Villa a QUInewsFirenze interviene sulla controversa imposizione delle mascherine anche all'aperto, per l'intera giornata



FIRENZE — Con la curva dei contagi che torna ad alzarsi in tutta Italia, compresa la Toscana ed il suo capoluogo che da giorni registra una media di 40 casi nelle 24 ore la misura dell'imposizione della mascherina, obbligatoria anche all'aperto ha scatenato un enorme dibattito sui social dove è stata riproposta la teoria dell'intossicazione da anidride carbonica. Cosa c'è di vero?

Lo abbiamo chiesto a Roberta Villa, medico chirurgo esperta di virologia che segue l'evoluzione della pandemia e collabora con numerose testate di riferimento compresa "Dottore ma è vero che..." la piattaforma sostenuta dall'Ordine dei medici per verificare le notizie e segnalare le bufale.

Mascherine anche all'aperto, questa la rivoluzione che ha creato scalpore. Perché?

"L'uso della mascherina all'aria aperta dove non ci sia assembramento di persone è una condotta che non trova valenza scientifica se non vedendola come una misura di prevenzione sociale. Una sorta di monito affinché le persone la indossino comunque quando si verifica un incontro. Significa avere poca fiducia nel buon senso delle persone? Può darsi ma se ci riflettiamo ci rendiamo conto che molto spesso all'aperto non la portiamo e non la indossiamo al volo se incontriamo qualcuno o se ci veniamo a trovare in un capannello di persone. Averla già indosso elimina questa dimenticanza".

Esiste un rischio collegato all'uso della mascherina?

"Non abbiamo alcuna prova che l'uso della mascherina possa provocare difficoltà respiratorie. Se così fosse dagli ospedali dove il personale sanitario è costretto ad indossarle per ore, avremmo avuto immediati riscontri scientifici. Attraverso la mascherina passano sia l'ossigeno che l'anidride carbonica altrimenti non potremmo respirare già dopo pochi minuti".

Come mai si è diffusa questa fake news?

"Nel contesto che stiamo vivendo abbiamo sotto mano i casi che aumentano, così come aumentano i ricoveri ma si tratta di dati che non sono comparabili con quelli di Marzo. Ad oggi abbiamo molti asintomatici ma perché sono pazienti rilevati per tracciamento che non si sono rivolti al medico poiché non avevano sintomi, al contempo i reparti si stanno riorganizzando perché aumentano anche i ricoveri, compresi quelli in terapia intensiva. Ci sono regioni che si sono organizzate ed i ricoveri attuali appaiono minimi, ma ne abbiamo altre in cui l'aumento dei casi metterebbe subito a rischio il sistema sanitario, come in primavera. Attraversiamo una fase in cui occorre equilibrio tra chi minimizza e chi terrorizza la gente, altrimenti l'effetto sono proprio le bufale che circolano facilmente".

Quindi la mascherina è la nostra arma di difesa?

"La mascherina è utile ma io darei più importanza alla distanza. Solo se manteniamo la distanza siamo al sicuro perché se indosso la mascherina ma mi avvicino troppo agli altri il rischio di contagio è comunque alto. Si è inoltre studiata in questi mesi la presenza del virus nelle particelle d'aria, in aerosol, e per sicurezza aggiungo che occorre anche areare bene i locali chiusi, serve la ventilazione altrimenti la presenza di più persone in uno stesso luogo è pericolosa"

Altri consigli di difesa utili?

"Occorrerebbe proibire le feste in famiglia. Le riunioni di nonni, zii, nipoti per compleanni, battesimi, cerimonie varie è un vero azzardo".

La mascherina è diventata nei mesi simbolo della pandemia, quasi un feticcio: colorata, artigianale, personalizzata

"Attenzione a non farne un talismano. All'inizio l'abbiamo vissuta come una costrizione ed ancora oggi a molti provoca fastidio. Io stessa quando all'inizio è stata imposta in Lombardia non l'ho presa bene. Poi però ti accorgi che le persone non possono fare a meno di incontrarsi e di avvicinarsi ed allora è diventata necessaria per ridurre il rischio, ma non basta. La mascherina sì ma non basta. Ricordiamocelo sempre".


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