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Attualità lunedì 12 ottobre 2020 ore 15:07

Malattie del neuro sviluppo, appello per una sede

La chiusura del presidio sanitario nel Quartiere 5 ha allertato i sindacati che auspicano una nuova sede per il centro malattie del neuro sviluppo



FIRENZE — Da più di un anno la Asl Toscana centro ha annunciato l’avvio dei lavori di adeguamento alle norme di sicurezza dei locali del presidio La Pira di via Fanfani,nel Quartiere 5, il centro sanitario che opera all’interno di uno dei quartieri più popolosi e con un reddito familiare fra più bassi dell’intera area metropolitana. Per la FP Cgil è assolutamente indispensabile che i servizi della riabilitazione funzionale trovino un’unica sede all’interno del quartiere. 

Per questo il sindacato ha chiesto di intervenire per trovare una soluzione "che non faccia interrompere le attività sanitarie di questo essenziale servizio, attraverso uno sforzo comune che aiuti la Asl a trovare un’unica sede idonea per garantire le attività di questo fondamentale pezzo del sistema sanitario pubblico. Non lasciamo a se stessi questi piccoli utenti e le loro famiglie".

Il sindacato ha sottolineato "Nel centro La Pira negli anni hanno operato, oltre al servizio territoriale della salute mentale, un’importante branchia del servizio della riabilitazione funzionale che si occupa delle patologie di infanzia e adolescenza, un essenziale servizio di riabilitazione di malattie del neuro sviluppo come l’autismo e dei disturbi neuro motori e del linguaggio. Attività riabilitative che, per poter funzionare nel modo migliore, hanno bisogno che le diverse figure professionali possano svolgere un unico intervento clinico multiprofessionale sui pazienti, e che sia favorita quotidianamente la contemporanea attività dei professionisti sanitari presenti su questo difficile percorso terapeutico come logopedisti, fisioterapisti ed educatori. Dividere su più sedi questi professionisti, come prospettato, significa rendere impossibile la continuazione di un efficacie percorso clinico terapeutico e danneggiare i piccoli utenti e le loro famiglie, molte delle quali saranno costrette ad abbandonare il servizio, visto che alcune delle sedi prospettate, Lungarno Santa Rosa e Via Canova, si trovano lontano dal quartiere".


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