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Attualità martedì 25 maggio 2021 ore 14:36

Le rose di Sollicciano incantano i social

La cooperativa sociale Ulisse di Firenze ha condiviso alcuni scatti del roseto ricordando il progetto carcerario diventato famoso in tutta Italia



FIRENZE — Le rose di Sollicciano hanno invaso Facebook, si tratta delle piante coltivate dai detenuti attraverso un progetto diventato famoso in tutta Italia. Gli scatti condivisi dalla Cooperativa sociale Ulisse ritraggono alcuni esemplari piantati a Ponte a Greve.

"Ve le ricordate, le Rose di Sollicciano?" così la cooperativa Ulisse ha pubblicato una serie di immagini che hanno colorato il profilo social.

"Fu un progetto avveniristico che diede a Ulisse fama nazionale - spiegano dalla Cooperativa sociale - Una buona parte delle nostre piante ha avuto la fortuna di trovare dimora in terra, ed esiste e fiorisce veemente tuttora. Queste sono nell'aiuola di ingresso del centro polivalente New Staz, a Ponte a Greve. Foto di oggi, eh. Ma molte altre sono sparse in Toscana, alcune anche fuori regione. Chissà che non si riesca ad andare a trovarle".

I detenuti dal pollice verde sono finiti sotto i riflettori nazionali grazie a ‘Le rose di Sollicciano’ il progetto dall’assessorato all’agricoltura della Regione Toscana gestito dalla cooperativa in collaborazione con Valle Verde di Scandicci. Inizialmente tre detenuti tra 40 e 50 anni con una pena detentiva superiore ai 3 anni sono stati assunti come giardinieri per il roseto.

Le piante acquistate da un vivaio di Pistoia sono state affidate ai detenuti che le hanno curate sotto la supervisione di un tutor e di un botanico in un'area del penitenziario di Sollicciano e sono state poi messe in vendita nei mercati e nelle fiere arrivando ovunque in tutta Italia.

Oggi le rose non vengono più coltivate dai detenuti di Sollicciano che hanno dismesso il vivaio che era stato allestito tra le aree maschile e femminile del penitenziario. 

Alcune piante si possono trovare ed ammirare al Giardino delle Rose di Firenze, con targhetta identificativa. Altri esemplari si possono trovare nel parco di Sant'Osvaldo, a Udine. 


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