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Cronaca venerdì 05 ottobre 2018 ore 18:15

Produceva false carte di circolazione della Vespa

Un uomo è finito nei guai perché falsificava la documentazione per vendere i mezzi facendoli passare come veicoli storici



FIRENZE — La polizia di Firenze ha denunciato un uomo di 40 anni, residente nel maceratese, che si era attrezzato anche con un carrellino pubblicitario per favorire il commercio di ciclomotori da rottamare. Le carcasse venivano riparate con ricambi non originali in modo da rimetterli sul mercato come veicoli storici.

Tutto è partito da una segnalazione fatta dalla Motorizzazione Civile di Firenze alla squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Toscana, inerente alcuni libretti di circolazione intestati a moto inesistenti o addirittura radiate

Gli investigatori hanno scoperto tra il carteggio esaminato un libretto emesso dalla Motorizzazione di Prato nel 1973 che, però, allora non era una provincia a sé.

A quel punto i poliziotti hanno monitorato l’attività di alcune agenzie di pratiche auto e di varie concessionarie, ricostruendo il puzzlee focalizzando l’attenzione sull’uomo, accertando che lui, in combutta con altre persone, si procurava vecchi ciclomotori al fine di estrapolare i numeri di telaio e poi trascriverli sui nuovi libretti, che riproducevano esattamente quelli dell’epoca. Per realizzare a regola d’arte quei tarocchi lui falsificava non solo i modelli delle carte di circolazione, ma anche quanto sugli stessi andava apposto, come le marche da bollo in lire e i timbri della Motorizzazione in uso negli anni sessanta.

Quei documenti falsi erano nuovi di zecca e, pertanto, lui si adoperava per farli sembrare antichi, macchiandoli con il caffè o il the oppure accartocciandoli o, addirittura, provocandone l’ingiallimento con il fumo delle sigarette o con l’esposizione al sole. 

L’uomo, volendo ampliare il giro d’affari, si recava pure ai mercatini dell’usato con un carrello della spesa adattato al suo lavoro di falsario, esponendovi sopra i modelli dei libretti con la pubblicità dei servizi che offriva.

Ma quel timbro di Prato gli è stato fatale, tant’è che gli investigatori del Compartimento Toscana, insieme ai loro colleghi della Sezione di Macerata, si sono recati a casa del malfattore per perquisirlo, su delega della Procura di Firenze. L’attività ha consentito il recupero di numerose marche da bollo false da 100 lire, vari libretti di circolazione in bianco o già compilati, più normografi, una paletta delle forze dell’ordine, fumogeni, cartucce, nonché il carrellino pubblicitario. Tutto è stato sequestrato e la Polstrada sta cercando i complici.


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