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Attualità venerdì 01 ottobre 2021 ore 11:11
Il leone rampante alla prova delle critiche

Una nuova scultura prende posto tra i gioielli del Rinascimento. Le prime ore sono come al solito decisive per la critica dissacrante dei fiorentini
FIRENZE — Un leone rampante che stritola tra le fauci una testa romana, così l'arte contemporanea continua ad essere presente in piazza della Signoria, a Firenze.
Come al solito le prime ore sono le decisive per le critiche dissacranti che contraddistinguono il popolo toscano ed in particolare i fiorentini poco avvezzi ad accogliere nuovi arredi nei salotti del Rinascimento.
Tra le opere più discusse la materica installazione di Urs Fischer ma anche l'Abete di Giuseppe Penone in onore a Dante Alighieri non è stata da meno accolta come "Lo spelacchio fiorentino". Come ha ricordato in più occasioni il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, l'arte contemporanea è destinata per sua natura a far discutere.
L'artista è Francesco Vezzoli e ad Ottobre piazza della Signoria e Palazzo Vecchio diventano il suo palcoscenico all'interno dell'esposizione curata da Cristiana Perrella e Sergio Risaliti con il patrocinio del Comune di Firenze.
Dopo Jan Fabre, Urs Fischer, Jeff Koons e l'Abete di Giuseppe Penone arriva il monumentale leone rampante. L'altra scultura di Vezzoli in mostra è un romano togato con la testa di bronzo, in mostra nello studiolo di Francesco I de' Medici, per la prima volta allestito per un'opera.
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