Cronaca sabato 29 maggio 2021 ore 11:22
Manca igiene in rosticceria, scatta la chiusura
Il controllo era stato effettuato dalla polizia municipale per verificare la regolarità sul suolo pubblico. Invece è saltato fuori altro
FIRENZE — Cibi crudi e cotti alla rinfusa, congelati in scomparti aperti, nessuna tracciabilità dei prodotti: il controllo della polizia municipale partito per verificare la regolarità nell'occupazione del suolo pubblico, in quella rosticceria etnica ha dato ben altri esiti, tanto che l'attività è stata chiusa.
L’intervento, effettuato ieri, rientra nei servizi mirati del reparto annona/amministrativo sulle occupazioni del suolo pubblico ed è proprio per approfondire questa prima irregolarità rilevata con il gestore che gli agenti sono entrati nella rosticceria. E immediatamente si sono resi conto di alcune evidenti criticità in materia di igiene e sicurezza del consumatore.
Prima di tutto tre ghiacciaie a pozzetto presenti avevano il coperchio aperto e all’interno erano contenute varie tipologie di cibo congelato. Gran parte degli alimenti erano raccolti in semplici buste di plastica o in contenitori generici di alluminio, senza alcuna indicazione circa la natura, la provenienza e la data di congelamento. Nei contenitori si trovavano sia cibi crudi che cibi cotti, preparati e poi surgelati per un consumo successivo.
Presenti anche molte buste di tranci di pesce, dalle quali non era possibile risalire alla natura dell’animale. I frigoriferi erano sporchi e privi di termometro a vista che permettesse di controllare la temperatura. E ancora sopra gli alimenti congelati erano appoggiati piatti di pesce crudo già tagliato. Anche il pavimento era molto sporco e su questo erano appoggiati alcuni sacchi di riso aperta.
A questo punto la pattuglia ha chiesto l’intervento degli operatori dell’Asl che, vista la situazione, hanno ordinato l’immediata sospensione di qualsiasi attività di vendita, riservandosi di autorizzare la riapertura solo dopo l’attuazione di una lunga lista di prescrizioni inerenti l’igiene. Tutto il cibo privo delle informazioni previste dalla legge sarà consegnato ad Alia per la sua distruzione a spese del gestore.
Salato anche il conto delle sanzioni da pagare: per le violazioni in materia di igiene scatteranno multe per 3.500 euro a cui si aggiunge quella per l’occupazione abusiva di suolo pubblico (400 euro) e quella per l’insegna pubblicitaria priva di autorizzazione (430 euro).
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