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Attualità sabato 29 maggio 2021 ore 15:24

Dante secondo Ravasi tra speranza e luce

Il cardinale Ravasi, al centro, ieri in Santa Croce
Il cardinale Ravasi, al centro, ieri in Santa Croce

Il cardinale è intervenuto all'incontro teologico sul Sommo Poeta in Santa Croce indicando nel messaggio dell'Alighieri la tensione alle stelle



FIRENZE — Tra speranza e luce, in una tensione continua dello spirito alle stelle che si va a concretizzare nella chiusura delle cantiche della Divina Commedia: è Dante Alighieri secondo il cardinale Gianfraco Ravasi, intervenuto ieri pomeriggio nella basilica di Santa Croce all'incontro teologico A l'etterno dal tempo indicando come Dante porti all’umanità che tenta di uscire faticosamente dalla pandemia “il messaggio di speranza e soprattutto il desiderio di luce”. 

Ad accogliere il cardinale c'erano Irene Sanesi, presidente dell’Opera di Santa Croce e padre Paolo Bocci, rettore della basilica, con monsignor Basilio Petrà, rettore della Facoltà teologica dell’Italia centrale. Intenso e affettuoso il saluto del cardinale Giuseppe Betori che ha parlato di una lectio “sulla scia delle letture di Dante che da sempre accompagnano la presenza dell’opera del Poeta in Italia”.

“Il messaggio di Dante è il messaggio di speranza, e soprattutto del desiderio di luce: la parola desiderio in italiano è straordinaria, perché deriva da de sideribus, cioè dalle stelle, questa è la grandezza del messaggio di Dante”, ha affermato il cardinale Ravasi che ha concluso il suo intervento con un appello, facendo proprie le parole di Jorge Luis Borges: “Nessuno ha diritto di privarsi di questa felicità, la Divina Commedia”.

Il cardinale ha confessato la sua emozione di trovarsi a parlare di Dante “nel Pantheon delle glorie dell’italianità, della stessa cultura italiana”. Per Ravasi “fede e poesia sono sorelle, tendono all’Oltre e all’Altro”. E il percorso poetico della Commedia è profondo cammino spirituale: “È la stessa struttura del suo Poema, della Divina Commedia, che è una partenza coi piedi nel fango della storia – ha affermato il cardinale - l'interno dell'oscurità della tenebra dell'Inferno con tutte le contraddizioni e tutti i mali della vicenda umana, il trapasso attraverso la catarsi e la purificazione del Purgatorio e l'approdo alla luce, punto terminale”.

“Dante da una parte è sicuramente un grande teologo ma è anche al tempo stesso un grande poeta, unisce queste due dimensioni e canta la verità divina, la verità teologica che per lui è fondamentale perché è un grande credente – ha aggiunto Ravasi -. La canta attraverso la potenza di un linguaggio, che è al tempo stesso popolare perché nasce dalla lingua comune non dal linguaggio accademico e lo esprime attraverso la straordinaria potenza della sua creatività”.

Nei prossimi giorni l’intervento integrale del cardinale Ravasi sarà disponibile on-line sul canale Youtube dell’Opera di Santa Croce. La lectio è inserita nel programma del Pontificio Consiglio della Cultura per l’anno dantesco e ha visto come promotori la Facoltà teologica dell’Italia centrale, l’Arcidiocesi di Firenze, l’Opera e i Francescani di Santa Croce, l’Opera di Santa Maria del Fiore e la Certosa di Firenze.


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