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Attualità venerdì 05 marzo 2021 ore 18:02

Covid, cresce il numero dei ricoverati in ospedale

In tutti i presidi sanitari dell'Ausl Toscana Centro ad oggi i pazienti ricoverati in area medica sono circa 450 e circa 70 in terapia intensiva



FIRENZE — La Ausl Toscana Centro nelle ultime settimane ha registrato un progressivo aumento della pressione dei ricoveri in tutta l’area vasta. La risposta alla “terza ondata” pandemica è il modello di gestione che si basa su un coordinamento tra le strutture. 

Ad oggi i pazienti ricoverati in area medica sono circa 450 e circa 70 in terapia intensiva in tutti i presidi aziendali. Nelle zone di Prato, Pistoia ed Empoli si è verificato un incremento di circa 250 posti letto covid nelle ultime settimane. 

L’Ospedale SS Cosma e Damiano ha attivato 50 posti letto Covid per supportare il San Jacopo di Pistoia e rafforzare la rete ospedaliera aziendale “La nostra azienda si configura come una struttura orizzontale, già organizzata per essere flessibile. E’ una rete planare a cerchi concentrici, che si integra a più livelli sia all’interno dello stesso presidio, ma anche con gli altri ospedali - ha spiegato Giancarlo Landini, Direttore Dipartimento specialistiche mediche - Il Dipartimento di area medica ha già un numero di letti variabili, non specialistici, da utilizzare secondo le varie esigenze. Con l’arrivo della pandemia abbiamo agito fin da subito in un’ottica multidisciplinare, i nostri professionisti sono abituati a questo tipo di gestione. Il metodo di lavoro ad alta intensità è già portato avanti da tempo dalle nostre medicine interne.”

E' attivo un continuo monitoraggio dei posti letto con l’Ospedale Careggi, per valutare le esigenze ed intervenire a sostegno della rete.

“E’ quello che gli infermieri bed manager rilevano più volte al giorno, in collaborazione stretta e continua con le Direzioni Sanitarie degli ospedali ed i medici dei Dipartimenti coinvolti. Questo puzzle, fatto di tanti pezzi in continua trasformazione e mai uguali, viene ricomposto come sintesi generale da una responsabile presso il Dipartimento Infermieristico, esaminato dalla Direzione aziendale collegialmente con le direzioni mediche ed infermieristiche degli Ospedali, due volte al giorno - ha detto Paolo Zoppi, Direttore Dipartimento Infermieristico e Ostetrico Asl Centro - Sulla base dell’immagine che si compone giorno per giorno vengono assunte le decisioni che devono comunque essere tempestive ed efficaci nel contempo. Tutto questo è reso possibile grazie alla creazione di una rete flessibile ed integrata che condivide non solo risorse ma anche e soprattutto strumenti, competenze e l’obiettivo della miglior assistenza possibile ai nostri cittadini.

“Il dipartimento di chirurgia collabora a sostenere lo sforzo del dipartimento di medicina affiancando i colleghi internisti nelle loro attività Covid e Non covid. E' inoltre molto impegnato nel cercare di mantenere una offerta chirurgica adeguata a tutti i pazienti con patologia urgente e non differibile sfruttando a pieno la mobilità delle equipe sia all'interno della nostra rete ospedaliera utilizzando gli ospedali attualmente meno coinvolti dall'impatto Covid (ad esempio Borgo San Lorenzo e Torregalli) e anche utilizzando ampiamente le sale operatorie delle strutture private accreditate messe a disposizione del dipartimento" ha concluso Stefano Michelagnoli, Direttore Dipartimento chirurgico Ausl Toscana Centro.

Un altro elemento di forza è il ruolo svolto dall’Ospedale Serristori di Figline che continua ad essere punto di riferimento per il ricovero dei pazienti Covid della zona sud est di Firenze in stretta sinergia con l’ospedale Santa Maria Annunziata. L’Ospedale Serristori assume di fatto il nuovo ruolo di Ospedale destinato a ricoveri medici internistici dei pazienti con un’equipe medica ed infermieristica dedicata, in stretta collaborazione con i medici di medicina d’urgenza territoriale, del pronto soccorso e in sinergia con gli specialisti di altri presidi ospedalieri, in particolare il più vicino Santa Maria Annunziata. In questo modo sono garantiti i necessari standard assistenziali ai pazienti ricoverati senza necessità di spostamenti degli stessi.   


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