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Attualità lunedì 02 dicembre 2019 ore 11:17

Contributo di Bonifica con il rebus del beneficio

Una sentenza mette in discussione la corresponsione del tributo da parte dei cittadini che non trarrebbero vantaggi dal servizio svolto dai Consorzi



FIRENZE — Un professionista di Firenze ha fatto ricorso rifiutandosi di pagare il bollettino ricevuto dal Consorzio di Bonifica ed ha ottenuto l'accoglimento da parte della Commissione Tributaria che ha riconosciuto la rilevanza del principio del beneficio diretto tra il servizio e il bene immobile di proprietà cui il servizio è rivolto. La sentenza sembra dunque rimettere in discussione uno dei tributi più dibattuti tra i consumatori e la pubblica amministrazione.

"La Commissione Tributaria di Firenze sancisce l'illegittimità delle richieste dei contributi consortili da parte del “Consorzio Medio Valdarno 3” con la sentenza n. 865 del 15 Novembre sul presupposto che “si rileva la nullità della cartella emessa, nel merito, vale comunque osservare che in tema di contributi di bonifica, i proprietari degli immobili siti nel comprensorio di contribuenza concorrono alle spese relative alle opere consortili, solo se i beni di loro proprietà traggano beneficio dalle opere suddette e in proporzione alla misura di tale beneficio” questa la nota diramata da Marco Zanazzi, il revisore contabile che precisa "l'attività che ha portato alla suddetta sentenza è stata del tutto slegata da qualunque azione collettiva organizzata da partiti politici o organizzazioni di consumatori, tanto che appare di primario interesse per la creazione del precedente giurisprudenziale essendo stato proposto ricorso personalmente e per un caso strettamente privato".

Sul caso sono intervenuti alcuni esponenti politici che nel corso degli anni si sono opposti alla richiesta del tributo. "Troppe le cose che non tornano nel balzello che il consorzio impone ai fiorentini. Tra le altre, dimostrate da questa ultima sentenza e sottolineate dal ricorso vinto: il consorzio non evidenzia quale beneficio deriverà per gli immobili dal pagamento del contributo; la mancata sottoscrizione della cartella nelle forme telematiche di legge; l’illegittimità della riscossione a mezzo ruolo; la fumosità del metodo di calcolo del contributo" è stato il commento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai e del consigliere Mario Razzanelli alla notizia della sentenza. "Al di là dei fatti di legge che rendono nulli i bollettini, tuttavia, resta il punto politico: questi enti sono superati dalla storia. Dalla nascita delle regioni quelle che erano le loro competenze possono, e a nostro parere devono, essere riassorbite dalle regioni stesse, che hanno tutti gli strumenti per provvedere alla manutenzione dei nostri fiumi senza dover gravare con ulteriori tasse sui cittadini. Mandiamo a casa i 147 presidenti dei consorzi in tutta Italia, aboliamo questi carrozzoni mangiasoldi e facciamo giustizia per i cittadini che pagano le tasse" hanno concluso i consiglieri. 


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